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IL DIRITTO FALLIMENTARE - Cedam

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Parte I - Dottrina 541<br />

Quanto all’area di esonero dei debiti ammessi all’esdebitazione il comma 3 precisa che<br />

questa non può riguardare i debiti derivanti da obblighi di mantenimento o debiti per il risarcimento<br />

dei danni da fatto illecito extracontrattuale, nonché quelli derivanti dalla irrogazione<br />

di sanzioni penali e amministrative di carattere pecuniarie che non siano accessorie a<br />

debiti estinti.<br />

Art. 143<br />

Legge fallim.<br />

L’articolo è dedicato alla disciplina del procedimento di esdebitazione ed innanzitutto,<br />

per ragioni di certezza dei rapporti giuridici, viene limitato il ad un anno successivo alla dichiarazione<br />

di fallimenti, il limite temporale entro cui il debitore può presentare ricorso per<br />

ottenere l’esdebitazione, qualora il tribunale non vi abbia provveduto con il decreto di chiusura<br />

del fallimento. Il tribunale, verificate le condizioni indicate nell’articolo 142, sentito il<br />

curatore ed il comitato dei creditori, dichiara estinti i debiti concorsuali non soddisfatti integralmente<br />

tenuto altresì conto dei comportamenti positivi di cooperazione del debitore. Il decreto<br />

che provvede sul ricorso può essere reclamato da qualunque interessato a norma dell’articolo<br />

26.<br />

Art. 144<br />

Legge fallim.<br />

L’articolo in commento tratta dell’esdebitazione relativa dei crediti concorsuali non concorrenti,<br />

affermando il principio secondo il quale la stessa non produce effetti nei confronti<br />

dei titolari di crediti anteriori alla apertura della procedura che non abbiano presentato domanda<br />

di ammissione al passivo, nei limiti di quanto gli stessi avrebbero potuto percepire nel<br />

concorso, mentre la stesa esdebitazione opera per la sola eccedenza rispetto a quanto detti<br />

creditori avrebbero avuto diritto di percepire nel concorso. Tale soluzione evita che i creditori<br />

possano essere disincentivati, in presenza di una possibile esdebitazione da parte del fallito,<br />

ad insinuarsi nella procedura concorsuale.<br />

Art. 128<br />

Decreto legislativo<br />

Le modifiche introdotte nel capo in esame hanno imposto l’abrogazione dell’articolo 145<br />

della legge fallimentare.<br />

Il Capo undicesimo contiene le modifiche della sezione II del capo X rubricata del fallimento<br />

delle società del Titolo II della legge fallim. e, segnatamente, degli articoli da 146 a<br />

153.<br />

Art. 146<br />

Legge fallim.<br />

La rubrica è stata modificata al fine di coordinarla con l’introduzione dei sistemi alternativi<br />

di amministrazione e controllo e la responsabilità dei soci di soc. a resp. lim. ai<br />

sensi dell’art. 2476, settimo comma, cod. civ. Si è ritenuto opportuno suddividere il comma<br />

2 in due parti: la prima concernente le azioni di responsabilità contro gli amministratori,<br />

i componenti degli organi sociali ed i liquidatori; la seconda riguardante l’azione di<br />

responsabilità contro i soci di soc. a resp. lim., prevista dall’art. 2476, comma settimo,<br />

del cod. civ.. Il comma 2, lett. a), adotta una formulazione aperta in virtù della quale è<br />

possibile sostenere che le azioni di responsabilità riguardano anche i componenti degli organi<br />

sociali della soc. a resp. lim. e che le stesse sono promuovibili, oltre che nei confronti<br />

dei liquidatori, il che era pacifico, anche nei confronti dei componenti degli organi di controllo,<br />

sia nei casi di obbligatorietà della loro nomina, sia nelle ipotesi di facoltatività.

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