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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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quella forma di produzione, realizzata in forma arcaica e senza risorse economiche.<br />

L’alternativa <strong>de</strong>lla produzione collettiva e comunitaria si situavano in un orizzonte<br />

distante. Era, però, necessario iniziare il percorso in quella direzione, cercando altri tipi di<br />

esperienze che potessero servire di esempi, di che cosa potesse funzionare o meno in<br />

quelle aree.<br />

In questa prospettiva ho iniziato il Corso di Dottorato di Ricerca avendo davanti a<br />

me i seguenti obiettivi: lo studio <strong>de</strong>lla discussione teorica sulla produzione collettiva e<br />

comunitaria; lo studio di altre forme di esperienze di questo tipo di produzione in modo<br />

da trovare la conferma o meno di quello che veniva proposto teoricamente, così come<br />

somiglianze o differenze riguardo alle esperienze da me previamente studiate; lo studio di<br />

forme alternative attuali di produzione nell’agricoltura, svolte all’interno <strong>de</strong>lla prospettiva<br />

<strong>de</strong>llo sviluppo locale autosostenibile e <strong>de</strong>lla valorizzazione <strong>de</strong>l patrimonio territoriale che<br />

potessero essere messe in pratica nelle aree di riforma agraria brasiliane.<br />

Così, avendo questi obiettivi <strong>de</strong>finiti, mi sono occupata inizialmente <strong>de</strong>llo studio<br />

<strong>de</strong>lla discussione teorica sulle produzioni collettiva e comunitaria e altre esperienze svolte<br />

nell’ambito di queste discussioni. Per rispon<strong>de</strong>re al primo obiettivo, mi sono <strong>de</strong>dicata allo<br />

studio <strong>de</strong>l movimento anarchico e <strong>de</strong>i suoi principali rappresentanti, in particolare alle<br />

proposte di organizzazione <strong>de</strong>lla produzione presentate da BAKUNIN – la produzione<br />

collettiva – e da KROPOTKIN – la produzione comunitaria. Il risultato di questa ricerca<br />

è stata la redazione <strong>de</strong>i due primi capitoli di questa tesi.<br />

In seguito mi sono occupata <strong>de</strong>lle esperienze concrete realizzate all’interno di questa<br />

discussione. Ho studiato la Colonia Cecilia, esperienza di produzione comunitaria<br />

realizzata nel sud <strong>de</strong>l Brasile da un gruppo di italiani anarchici alla fine <strong>de</strong>ll’Ottocento, le<br />

esperienze realizzate dalle colonie americane, di carattere religioso, sempre alla fine<br />

<strong>de</strong>ll’Ottocento, e altre esperienze avvenute in diversi luoghi e momenti <strong>de</strong>lla storia e infine<br />

i collettivi spagnoli durante la guerra civile <strong>de</strong>gli anni 1936-‘39. Il risultato di questa ricerca<br />

è stata la redazione <strong>de</strong>i capitoli tre, quattro, cinque e sei di questa tesi. L’obiettivo è stato<br />

quello di trovare, tra tutti questi casi, punti in comune che potessero portare a una teoria<br />

<strong>de</strong>lla produzione collettiva e comunitaria nell’ottica <strong>de</strong>l movimento anarchico.<br />

Conclusa questa parte più storica, mi sono <strong>de</strong>dicata allo studio <strong>de</strong>i casi attuali messi<br />

in pratica nell’ottica <strong>de</strong>llo sviluppo locale autosostenibile come modo di produrre la<br />

valorizzazione <strong>de</strong>l patrimonio territoriale. Mi sono <strong>de</strong>dicata allo studio <strong>de</strong>l concetto di<br />

sviluppo locale autosostenibile, cercando di capire quali sono state le sue origini, quali<br />

sono i suoi assi fondanti per poi passare a occuparmi <strong>de</strong>llo studio <strong>de</strong>lle esperienze messe<br />

in pratica a partire di questa prospettiva. Di fondamentale importanza è stato l’aiuto che<br />

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