DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

andava nel muro, allora mi diceva “Adesso lasciala un po’. Tira! Mola! Tira! Mola!” Dopo sai, loro
mettono le schiame contro. Poi la tiravo fuori, me la mettevo, me la fasciavo nel collo, non è che ti
fanno niente. Dopo tre volte che ti mordono, poi non ti mordono più perché ha capito che tu non
sei nemico. È tutta questione di conoscere la natura. A me rimanevano tre, quattro, poi arrivavo
da lui, lasciavo nelle campagne. Una biscia mangia cinquanta, cento topi, e lui adesso (Lato B)
… non potevo, io come uomo libero, prendere brutti voti, pensare che quello era un periodo che
era molto duro, no? E allora ho imparato, perché poi, andando in Inghilterra, Calvino mi diceva
“Se disegni, già parti di un bagaglio già superiore di un giardiniere comune”. E allora chi mi ha salvato, che
ho cominciato a disegnare, è stato una ragazzina qui a Maragallo, che stava su a Maragallo, e allora
sai, quando c’erano le ragazze nuove che venivano star qua, tutti ci andavano dietro. E io ho
studiato quella del disegno. Io sapevo disegnare un po’, però a scuola, se non facevi il geometrico
sai, fascista, quadrato, tutto, non serviva il disegno. Poi, abbiamo visto adesso, nel tempo del
fascismo, i lavori fascisti che cos’erano, no?
G: L’architettura?
L: L’architettura, come anche era il disegno, tra l’altro… E allora, io, quelle cose lì non mi
interessavano. Poi, questa ragazzina andava in giro, un giorno ci sono andato in dietro, e “Ah!
Disegni?” sai, quel tipico nasino… Poi siamo diventati amici e allora, mi è servito un po’ quello…
Poi quando sono andato in Inghilterra, allora, c’ho fatto dodici su, no? E io dovevo prendere un
posto in un giardino botanico inglese di valore, ****, che adesso era lo zio di Camilla ******. Li,
poi, ho preso io senza sapere l’inglese. Gli altri erano una trentina di inglese e io ero solo l’italiano,
lo presi perché, ho capito che li potevo battere nel conoscere i nomi botanicamente giusti. Loro
magari, il Ciclamino dicevano “Cyclimin” e io dicevo “Guarda che è sbagliato, si dice Ciclamino”. Allora,
questi qui che facevano l’esame erano tutti professori inglesi, no? E io mi sono… Io ho preso il
posto. Tanto, assistente capo giardiniere, era un giardino botanico di valore. E lì ho conosciuto dei
grandi botanici inglesi, tra i quali la *****, una delle grandi donne inglese. Poi ci avevo pensato a
introdurre piante giapponesi, lì ho combinato tante… E allora, vede, tutto sta…
Q: Dobbiamo tornare ancora alle coccinelle…
V: Sì…
L: Allora ti dicevo, quando io sono andato da Calvino, con Calvino non adoperavamo le
medicine. Io ti parlo del ’40, eh? E allora vendevano già, non so se a Pisa o Padova, ma credo Pisa,
delle piccole gabbiette con 50, 100 coccinelle, Settepuntache. Noi li mettevamo sul mandarino, era
un viale di mandarini, sai Villa Verdiana? Dove ha scritto il mio racconto Italo?
G: Certo!
L: Quella villa lì era tutta mandarino. E c’erano le Ceripuntasi, che sono le coccinelle che fanno la
luginosa. Dopo una settimana non c’era più, se le mangian tutte. E allora, vedi, non c’era bisogno
di mettere un insetticida potente, che poi li davano degli insetticide mortali, si dava anche… Sai
che è morto molte persone anche anticamente dall’arsenico? Si dava l’arsenico per la mosca ebbeo,
una specie di colleotopo che mordeva la mela. Quella da sul fiore. Sai, l’arsenico ha un valore
potente è? Allora la mela si formava, ma in fondo non ci rimane sempre quella specie di fiore
seco? E allora i bambini si avvelenavano perché mangiavano mele intere mangiano anche quello.
E allora ***** valutate c’erano concentrazioni che si sono accorti che molte di quelle mortalità
erano dovute all’arsenico.
G: Questo in che anni?
L: In quel periodo, ma anche prima… E poi tante cose. Adesso però l’arsenico c’è, c’è anche il
mercurio c’è anche dentro queste cose delle bellezze, sai? Così tu ci metti sulla ciglia e poi tu ti
541