16.06.2013 Views

DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

L’emigrazione italiana si inserì nel quadro <strong>de</strong>lle politiche latinoamericane –<br />

soprattutto brasiliane e argentine – di sovvenzione all’emigrazione, iniziate negli anni 1870<br />

e intensificate negli anni 1880 e 1890. Tali politiche nacquero soprattutto dalle pressioni<br />

<strong>de</strong>lle oligarchie di produttori di caffè di San Paolo sul governo statale e posteriormente<br />

fe<strong>de</strong>rale, per risolvere il problema <strong>de</strong>lla mancanza di manodopera per la coltivazione <strong>de</strong>l<br />

caffè che l’imminente fine <strong>de</strong>lla schiavitù portava con sé. Nel caso brasiliano, questa<br />

politica consistette nel reclutamento di emigranti nelle campagne italiane per il lavoro nelle<br />

fazendas di caffè e, in proporzione minore, per la creazione di nuclei coloniali nel sud <strong>de</strong>l<br />

paese. Agli emigranti venivano offerti i biglietti gratuiti e la possibilità di diventare<br />

proprietari di un piccolo appezzamento di terra in cambio di alcuni anni di lavoro nelle<br />

fazendas o, nel caso di quelli che andavano al sud <strong>de</strong>l Brasile, di lavoro nelle opere<br />

pubbliche di infrastruttura.<br />

A partire dagli anni 1870, e con maggiore intensità negli anni 1880 34 e primi anni<br />

1890, l’emigrazione gratuita si sviluppò rapidamente, in accordo con i programmi di<br />

immigrazione di massa messi in pratica dal governo brasiliano 35 . Questo avvenne senza<br />

nessuna opposizione o interferenza da parte <strong>de</strong>l governo italiano, anche davanti alle<br />

<strong>de</strong>nunce di irregolarità alle quali dovevano assoggettarsi gli emigranti che andavano a San<br />

Paolo, come i maltrattamenti nelle fazendas, il non rispetto <strong>de</strong>i contratti, ecc. Questo sia<br />

perché l’Italia si trovava al centro <strong>de</strong>ll’attenzione <strong>de</strong>lle politiche migratorie<br />

latinoamericane, sia perché non aveva un’altra forma per “potersi liberare” di un<br />

proletariato ecce<strong>de</strong>nte e indigente. Il “via libera” dato al processo migratorio serviva a far<br />

risparmiare risorse che poi sarebbero state investite nel suo sviluppo economico. Secondo<br />

SALVATORI, con il passare <strong>de</strong>gli anni il fenomeno migratorio cominciò a presentare<br />

effetti positivi dovuti alle rimesse di <strong>de</strong>naro che contribuirono a finanziare lo sviluppo<br />

<strong>de</strong>ll’intera economia italiana e ad aumentare il reddito di intere zone rurali, permettendo ai<br />

contadini di innalzare il loro tenore di vita.<br />

34 Soprattutto dopo l’abolizione <strong>de</strong>lla schiavitù avvenuta il 13 maggio 1888 e la proclamazione <strong>de</strong>lla<br />

Repubblica avvenuta il 15 ottobre 1889, quando i produttori di caffè assunsero il potere. Ma già<br />

all’inizio <strong>de</strong>l 1888 le cose cominciavano a cambiare. Basta ricordare la legge provinciale di San Paolo,<br />

<strong>de</strong>l 3-2-1888, che “autorizza l’in<strong>de</strong>nnizzo per il costo <strong>de</strong>l passaggio <strong>de</strong>lla Società Promotrice<br />

<strong>de</strong>ll’Emigrazione, che si era impegnata ad introdurre 100.000 immigrati europei per il settore<br />

agricolo, mentre dal 1893 vige un contratto tra governo e la società La Metropolitana per<br />

l’introduzione di un milione di immigranti, che dovevano essere per il 90% agricoltori organizzati in<br />

gruppi familiari” (SORI, 1984:299).<br />

35 È in questo quadro di immigrazione sovvenzionata che si inserirono le “grandi migrazioni agrarie”<br />

(contadini che emigravano per lavorare nell’agricoltura in Brasile) venete <strong>de</strong>l 1888, 1891 e 1894-95.<br />

Secondo la relazione di SCALABRINI il governo brasiliano spese “per i contratti di introduzione<br />

(compren<strong>de</strong>nti il costo <strong>de</strong>l viaggio, <strong>de</strong>llo stazionamento per non più di 8 ore nei porti di sbarco,<br />

<strong>de</strong>ll’avviamento ai luoghi di lavoro e <strong>de</strong>lla provvigione di 10-12 lire per emigrante agli agenti) somme pari<br />

a 46 milioni di lire nel 1890, 84 milioni nel 1891, mentre il solo Stato di San Paolo aveva erogato 20<br />

milioni tra il 1881 e il 1888” (SCALABRINI apud SORI, 1984:302).<br />

84

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!