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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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gli orafi; per i fabbri; per le arti varie; per il commercio equo e solidale; per gli espositori di<br />

libri; per le associazioni, comunità e volontariato e per gli strumenti ecologici. Quelli che<br />

riescono a superare questa prima tappa vengono poi ammessi in prova per una o due<br />

volte per ve<strong>de</strong>re come si comportano e, una volta ritenuti idonei, possono venire tutte le<br />

volte oppure in occasione previamente concordate. Per partecipare alla Fierucola e alla<br />

Fierucolina si paga poi una tassa a titolo di rimborso spese organizzative e uso <strong>de</strong>l suolo<br />

pubblico equivalente a Euro 20 per quattro metri quadri ed Euro 10 per due metri quadri.<br />

Attualmente gli espositori <strong>de</strong>lla Fierucolina sono circa cinquantacinque.<br />

La Fierucola e la Fierucolina sono state bene accettate dai fiorentini, anche se si tratta<br />

di un tipo di commercializzazione di nicchia. Ci sono molti clienti fissi che sono quelli,<br />

secondo PUCCI, che portano un contributo effettivo alla Fierucola, attraverso non solo<br />

l’acquisto <strong>de</strong>i prodotti ma anche attraverso lo scambio di opinioni, la richiesta di un tipo di<br />

prodotto anziché un altro, ecc. e questo nonostante il fatto che ormai, a Firenze, il centro<br />

stia diventando sempre meno <strong>de</strong>i cittadini, sempre più commerciale e meno resi<strong>de</strong>nziale. I<br />

turisti che ci sono, anche se in numero consistente e costante nell’anno, arrivano,<br />

acquistano, ma non intraprendono un rapporto di scambio che è, secondo PUCCI, la cosa<br />

più importante per questo tipo di mercato. A questo proposito si cominciava a pensare<br />

alla realizzazione di una Fierucola in qualche zona <strong>de</strong>lla periferia, in modo da riavvicinarla<br />

alle persone, ma questo è ancora un’iniziativa per l’avvenire. Lo scopo è quello di riuscire<br />

a cambiare la mentalità <strong>de</strong>i consumatori, farli diventare più sensibili e attenti a ciò che<br />

consumano. Questo permetterebbe l’aumento <strong>de</strong>l numero di produttori di questo tipo di<br />

prodotti il che, a sua volta, darebbe origine all’aumento <strong>de</strong>l loro commercio non soltanto a<br />

quel punto attraverso le fierucole ma anche attraverso punti vendita specifici, come negozi<br />

biologici, ecc. Ma questa realtà è ancora lontana, nonostante i primi passi siano stati<br />

compiuti. Per poter inci<strong>de</strong>re di più, secondo PUCCI, “bisognerebbe passare oltre, e l’oltre sarebbe<br />

di aprire un negozio in città, con i prodotti <strong>de</strong>lla Fierucola e anche di altri, come consorzio fra i Fierucolanti, in<br />

modo ad avere sempre fisso, tutti i giorni, i prodotti principali almeno agricoli” 429 .<br />

Un altro dato importante, sempre secondo PUCCI, è che da quando sono iniziate<br />

queste manifestazioni tante altre fiere sono state in seguito create in altre parti d’Italia.<br />

Esse hanno avuto la possibilità di ricevere lo stesso nome ma, con il tempo, sono<br />

diventate un’altra cosa. PUCCI si è mostrato preoccupato rispetto a questo cambiamento,<br />

tanto da, insieme al gruppo <strong>de</strong>lla Fierucola, aver <strong>de</strong>ciso di non dare più l’autorizzazione<br />

all’uso <strong>de</strong>l nome a eventuali nuove richieste. Si per<strong>de</strong> il controllo, si confondono le cose e<br />

alla fine si rischia di compromettere l’immagine di quella originale. Secondo PUCCI,<br />

429 I<strong>de</strong>m ibi<strong>de</strong>m.<br />

446

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