DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

entrate esterne. Tale posizione, secondo PIACENTINI, oggi comincia a cambiare con
l’arrivo di alcune persone che pensano diversamente.
Nell’86 hanno costituito un’Associazione senza fine di lucro affinché gli stranieri
che abitavano lì potessero avere il permesso di soggiorno. L’Associazione, ufficialmente,
offre a loro il lavoro, vitto e alloggio. Ma la creazione dell’Associazione è servita anche agli
altri dato che sono passati a essere considerati dagli esterni come un’organizzazione e non
come un gruppo di persone. Tutti i residenti della valle fanno parte dell’Associazione del
Popolo Elfico della Valle dei Burroni 392 , la cui sede è a Casa Sarti. Tra i compiti
dell’Associazione quello principale è la tutela del territorio e della natura, attraverso la
sensibilizzazione al rispetto della natura e alla coscienza ecologica.
Riguardo all’istruzione, fino al 2002 i bambini studiavano fino alla terza elementare
nel proprio villaggio, in una scuola che funzionava in un casolare adiacente a Casa Sardi,
dove insegnavano alcuni di loro e ogni tanto qualche maestra volontaria. Poi, per
continuare a studiare i bambini dovevano scendere a valle. Secondo IAZZOLINO 393 , era
prevista la costruzione di una “vera” scuola elementare – dalla prima alla quinta – in un
vecchio casolare con vista sulla valle, della quale non si è trovato altro riferimento.
Attualmente gli elfi – che tendono ormai a considerarsi un popolo – sono circa
duecento, distribuiti in venti villaggi confederati. L’esperienza ha un innegabile successo.
Siccome chiunque può raggiungere un loro villaggio e rimanervi il tempo che desideri,
sono sempre più le persone che decidono di conoscerli e rimanerci per qualche tempo. È
necessario soltanto collaborare e rispettare alcune regole interne come non usare droghe
pesanti, non fumare nei posti dove ci sono i bambini e rispettare la natura.
Lo spirito elfico è anticonsumista. Loro hanno deciso sin dall’inizio di far
affidamento il più possibile sulle proprie risorse, attraverso la raccolta dei frutti spontanei,
l’agricoltura e l’allevamento biologici. “Il rifiuto della società capitalista e la ricerca di una
maggiore semplicità del vivere quotidiano li ha condotti lontano dalle tecnologie.
Di conseguenza…
lo stile di vita degli elfi è simile, sotto molti punti di vista, a quello dei contadini del secolo scorso. Gli
elfi vivono in case prive di corrente elettrica e dunque di ogni comfort della vita urbana, riscaldate a legna e
392 Secondo PIACENTINI, il nome è stato preso dal libro Il signore degli annelli: “Gran Burrone nel libro
è l'ultima casa ospitale prima delle "terre selvagge". E noi... ci consideravamo l'ultima casa ospitale
rispetto a quella che, in questa società, consideriamo la terra selvaggia, dove tutti sono contro tutti.
Da lì è successo che gli altri, più di noi stessi, hanno cominciato a chiamarci elfi. A noi è andata bene, ci
piaceva la mitologia tolkyeniana!” [MONTEVECCHI, S. PIACENTINI, F. La valle degli Elfi.
Consultabile on line all’indirizzo: . L’ultima consultazione è stata effettuata il 23 febbraio 2004].
393 IAZZOLINO, G. Elfi moderni. Consultabile on line all’indirizzo: L’ultima consultazione è stata effettuata il 23
febbraio 2004.
416