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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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consi<strong>de</strong>rato, insieme a Godwin, il fondatore <strong>de</strong>ll’anarchia – e probabilmente avrebbe<br />

sconfessato molte <strong>de</strong>lle sue manifestazioni successive; ma senza il suo lavoro preparatorio<br />

quel movimento non sarebbe potuto nascere sotto la guida <strong>de</strong>l suo più pittoresco e più eretico<br />

discepolo, Michail Bakunin” (WOODCOCK, 1966:125).<br />

Il gran<strong>de</strong> contributo di PROUDHON resta, come sottolinea NETTLAU, la critica<br />

all’autorità, la difesa <strong>de</strong>ll’azione economica e qualsiasi altra azione umana diretta; la<br />

proposta <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong>razione e <strong>de</strong>l patto, inteso come legami tra individui o gruppi, sempre<br />

temporaneo e revocabile.<br />

In intenso contrasto con le scuole individualista e mutualista era la scuola<br />

socialista, la cui proposta, apparentemente, sembrava essere in contraddizione col<br />

principio <strong>de</strong>lla società libertaria, soprattutto con la libertà individuale. Tale contraddizione<br />

era soltanto apparente in quanto per i membri <strong>de</strong>lla scuola socialista le due questioni<br />

principali <strong>de</strong>ll’anarchismo – quella <strong>de</strong>i rapporti <strong>de</strong>gli individui tra di loro e <strong>de</strong>i rapporti tra<br />

gli individui e la società – erano analizzate partendo da premesse diverse.<br />

Per la scuola socialista la vita societaria non era condannata a svolgersi in lotta<br />

permanente tra gli individui, ognuno <strong>de</strong>i quali preoccupato soltanto di difen<strong>de</strong>re e<br />

garantire la sua individualità rispetto al prossimo. Per questa scuola, era necessario saper<br />

distinguere tra la singolarità <strong>de</strong>gli individui e i conflitti individuali. I socialisti non hanno<br />

mai negato l’esistenza <strong>de</strong>i conflitti individuali nella società, solo non li attribuivano alla<br />

difesa <strong>de</strong>lla singolarità <strong>de</strong>ll’individuo, ma sì a un processo storico che diffon<strong>de</strong>va principi<br />

antisociali, come la competizione, protetti soprattutto dallo Stato. Nella loro visione, la<br />

società era l’ambiente dove si sviluppava l’individualità e, perciò, non era ostile a essa.<br />

Anzi, era in questo ambiente che si sviluppavano anche i sentimenti sociali inerenti agli<br />

uomini, come la solidarietà e la cooperazione. Cre<strong>de</strong>vano così che l’“egoismo” difeso dagli<br />

individualisti fosse un comportamento acquisito e che, come tale, dovesse essere<br />

modificato. Altrimenti, a che cosa servirebbe la rivoluzione sociale? Era partendo da<br />

queste premesse che i socialisti difen<strong>de</strong>vano la possibilità di conciliare la libertà e la<br />

singolarità individuali con le necessità e gli interessi collettivi. Sarà rispetto alla<br />

realizzazione di tale piano che si presenteranno le differenze tra le correnti collettivista e<br />

comunista.<br />

La corrente collettivista aveva in BAKUNIN il suo principale rappresentante.<br />

Secondo JOLL, BAKUNIN fu colui che, oltre a dare “alle generazioni successive un<br />

esempio di ardore rivoluzionario in azione[,] (…) mostrò [anche] quale distanza nella teoria e<br />

nella pratica, separasse l’anarchia dal comunismo marxista, ren<strong>de</strong>ndo così esplicita quella<br />

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