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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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diversificazione <strong>de</strong>lla produzione e l’integrazione tra attività agricole e attività industriali;<br />

l’accesso alle risorse in forma rispettosa <strong>de</strong>ll’ambiente, tenendo conto che la terra è un<br />

patrimonio comune, di cui disporre a vantaggio di tutti e di ciascuno; infine, la necessità di<br />

valorizzare i saperi locali attraverso l’uso <strong>de</strong>i metodi e <strong>de</strong>lle tecniche di produzione<br />

agricole che avevano resistito al tempo. Tutte queste proposte sono emerse dalla<br />

discussione svolta all’interno <strong>de</strong>l movimento anarchico. Un secolo più tardi, in un altro<br />

momento storico, esse riappaiono nelle discussioni fatte all’interno <strong>de</strong>l movimento<br />

ecologico, attraverso la proposta <strong>de</strong>lla sostenibilità <strong>de</strong>llo sviluppo e soprattutto in quella<br />

<strong>de</strong>llo sviluppo locale autosostenibile.<br />

Le radici di queste proposte si possono trovare, come si è cercato di dimostrare,<br />

nella Rivoluzione Francese e nell’i<strong>de</strong>ale di libertà, fraternità e uguaglianza da essa proposto<br />

e diffuso in tutto il mondo. La coscienza <strong>de</strong>lla forza <strong>de</strong>lla classe lavoratrice maturata<br />

attraverso sia la Rivoluzione Francese sia la Rivoluzione <strong>de</strong>l 1848, così come <strong>de</strong>lla sua<br />

capacità di organizzazione nei sindacati servì da stimolo al dibattito sulle forme di<br />

organizzazione possibili <strong>de</strong>lla società futura. La se<strong>de</strong> privilegiata <strong>de</strong>i dibattiti tra gli<br />

intellettuali rivoluzionari impegnati a lavorare per la preparazione e il consolidamento<br />

<strong>de</strong>lla rivoluzione sociale fu l’Associazione Internazionale <strong>de</strong>i Lavoratori, soprattutto la<br />

Prima Internazionale, dove i socialisti discepoli di MARX e gli anarchici discepoli di<br />

BAKUNIN presentarono e difesero le loro proposte per la società rivoluzionaria.<br />

Secondo gli anarchici – sono le loro proposte quelle maggiormente attinenti<br />

all’argomento di questa tesi – il primo compito <strong>de</strong>lla rivoluzione doveva essere la<br />

realizzazione <strong>de</strong>ll’esproprio di tutti i beni che potessero permettere a chicchessia di<br />

sfruttare il lavoro altrui. Tale espropriazione – che avrebbe dovuto realizzarsi in tutti i<br />

settori <strong>de</strong>ll’economia per non permettere passi indietro – avrebbe garantito a tutti il libero<br />

accesso a tutti i mezzi necessari a sviluppare le loro facoltà a seconda <strong>de</strong>lle loro possibilità.<br />

Superata questa fase, la società si sarebbe organizzata in comuni autogestite che avrebbero<br />

cercato, per quanto possibile, di raggiungere l’autosufficienza attraverso la realizzazione di<br />

una pratica agricola nel rispetto <strong>de</strong>ll’ambiente, privilegiando le tecniche e i metodi colturali<br />

risultati più positivi nel corso <strong>de</strong>l tempo e consi<strong>de</strong>rando la terra come un patrimonio di cui<br />

disporre a vantaggio di tutti e di ciascuno.<br />

Veniva consigliata da KROPOTKIN anche l’integrazione tra l’attività agricola e<br />

quella industriale e il primato <strong>de</strong>l mercato interno rispetto a quello esterno. A questi<br />

principi si possono ricondurre le proposte attuali <strong>de</strong>lla chiusura <strong>de</strong>i cicli ecologici e <strong>de</strong>lle<br />

filiere economiche presentate dalle teorie <strong>de</strong>llo sviluppo locale autosostenibile. Tutte<br />

queste proposte erano condivise da tutte e due le correnti <strong>de</strong>lla scuola socialista, quella<br />

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