DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

pratica del lavoro insieme, cioè se noi lavoriamo insieme, le decisioni vengono da sole no? Mentre magari se
stiamo lì a pensare come risolvere questo problema, delle volte ci si sta due tre giorni e poi non siamo arrivati a
nulla, no? Quindi cerchiamo di andare più sulla pratica, sui progetti” 413 .
Da questa pratica emerge un’altra caratteristica del nuovo ecovillaggio: l’assenza di
un leader. Secondo NALDINI, a seconda dell’attività e della situazione, spunta fuori una
persona che prende in mano la situazione e cerca di condurre il gruppo alla realizzazione
dell’attività nel miglior modo possibile. La “leadership” temporanea è frutto di una
maggiore esperienza o abilità con l’attività da svolgere e cessa di esistere non appena essa è
stata conclusa.
I conflitti emersi all’interno del gruppo vengono anch’essi risolti all’interno dei
cerchi. Ci sono delle discussioni ma, una volta chiarita la situazione, normalmente
l’equilibrio è ritrovato. È il lavorare insieme, anche a parere di NALDINI, che chiarisce le
situazioni più delle discussioni: “se poi tu sei impegnato nel fare le cose, insomma, tanti problemi poi
passano via, insomma. «Sì, va beh, si è litigato però no, fai questo dai» perché se te non porti la legna a casa
poi dopo tu non accendi il fuoco, capito? Il fare insieme ti rende unito, ti unisce più del parlare. È importante
parlare ma… per me quando si è parlato due giorni in un mese basta, non c’è bisogno di riparlare. Poi si
parla così, tra persone, mentre si… però il livello di riunioni e di elaborazioni di gruppo, più di due giorni al
mese mi sembra… al meno che non ci sia un problema ben specifico da risolvere, ecco” 414 Nei casi in cui
non si è riusciti a trovare questo equilibrio è avvenuta la rottura, com’è successo con
alcune persone uscite dal gruppo quando fu definita la questione dell’uguaglianza tra
denaro e lavoro messi all’interno dell’ecovillaggio.
Per la conduzione dell’ecovillaggio si è pensato ad alcune regole. Una si riferisce al
versamento di 250 euro per coprire le spese di base di vitto, alloggio, manutenzione delle
macchine, ecc. 415 . Altre regole sono non fumare in cucina; presa delle decisioni soltanto
attraverso il consenso; divieto di espulsione di un membro dall’ecovillaggio. Rispetto
all’ingresso, per ora non hanno definito nessun criterio. Secondo NALDINI, il problema
si risolve da solo: a suo parere, chi decide di entrare a far parte del gruppo sa di star
andando incontro a una situazione in cui dovrà dare più di quanto riceverà, e quindi il
problema si risolve da sé, cioè, è la persona stessa che deve decidere se entrare o meno.
L’altro pilastro importante di questa esperienza è la valorizzazione delle risorse
umane locali. Secondo ZAPPALÀ loro considerano che, “per quanto riguarda i rapporti (…)
non ci sono da nessun’altra parte al mondo, ora, esseri umani migliori di quelli che abbiamo a disposizione ora
413 Idem ibidem.
414 Marco NALDINI in intervista concessa il 21 dicembre 2003.
415 NALDINI informa che su questo punto c’era ancora un po’ di dibattito. Alcuni sono contrari allo
stabilimento di una quota fissa, anche se alla fine contribuiscono con molto di più della somma
determinata. La quota è stata stabilita in base alle spese che devono comunemente affrontare.
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