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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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scoperta di tutti i valori presenti nel territorio e, in questo quadro, l’agricoltura –<br />

soprattutto la vitivinicola – appariva come la gran<strong>de</strong> risorsa da valorizzare, dalla quale<br />

dipen<strong>de</strong>vano, a suo parere, tutte le altre.<br />

Dall’i<strong>de</strong>a si è passati all’azione con la creazione di un marchio DOC per il vino<br />

prodotto inizialmente nel territorio di Suvereto e poi aperto all’intero territorio <strong>de</strong>lla Val di<br />

Cornia. A questo scopo è stato realizzato uno studio tecnico che ha individuato quali<br />

erano i territori più vocati alla produzione di un vino che rispon<strong>de</strong>sse alle esigenze<br />

imposte per l’ottenimento <strong>de</strong>l marchio DOC Val di Cornia. L’esperienza ha raggiunto un<br />

gran<strong>de</strong> successo e ha spinto i creatori <strong>de</strong>l marchio a cercare un modo di vincolare<br />

l’imbottigliamento <strong>de</strong>l vino al territorio di produzione. L’obiettivo era quello di tutelare i<br />

produttori e salvaguardare ancora di più la produzione, ma esso non è stato accettato dagli<br />

organi legislativi competenti.<br />

Il successo <strong>de</strong>ll’esperienza, però, ha creato il rischio che la vitivinicoltura diventasse<br />

la monocoltura locale, rischio che cominciava a diventare realtà con il veloce aumento<br />

<strong>de</strong>ll’area coltivata a vite attraverso tra l’altro la trasformazione <strong>de</strong>gli uliveti in vigneti 419 .<br />

Cercando un modo di fermare questa situazione e di trovare la strada verso una pratica<br />

agricola autosostenibile per il territorio toscano, l’ANCI Toscana mise in pratica nel 1994<br />

un piano d’azione rivolto al potenziamento <strong>de</strong>l ruolo <strong>de</strong>i Comuni nell’ambito<br />

<strong>de</strong>ll’agricoltura, avendo come obiettivo, più che la salvaguardia, la valorizzazione <strong>de</strong>l<br />

paesaggio toscano. L’i<strong>de</strong>a era quella di trovare una forma di raggiungere l’autosostenibilità<br />

<strong>de</strong>llo sviluppo con la centralità <strong>de</strong>ll’agricoltura, ma con un’agricoltura diversificata e non<br />

monocolturale come si stava prospettando. Tale piano ha dato origine all’esperienza <strong>de</strong>l<br />

«Laboratorio Toscana», cioè, uno studio svolto a partire da una commissione composta<br />

dall’ANCI Toscana, le tre università toscane, il CNR e l’IPERT, sotto la direzione <strong>de</strong>l<br />

Prof. MAGNAGHI, e che ha dato origine al Manifesto Agricoltura e territorio: un<br />

laboratorio per lo sviluppo sostenibile <strong>de</strong>lla Toscana di cui si è trattato nel primo<br />

paragrafo <strong>de</strong>l capitolo prece<strong>de</strong>nte.<br />

GASPERINI ha partecipato a questa esperienza e ha seguito la realizzazione <strong>de</strong>llo<br />

studio approfondito sulla Val di Cornia, fatto seguendo gli stessi criteri usati per la Val di<br />

Bisenzio di cui si è trattato nel primo paragrafo <strong>de</strong>l capitolo prece<strong>de</strong>nte. Arrivato il<br />

momento di passare alle azioni sul territorio si è avuto il rinnovo <strong>de</strong>lle amministrazioni<br />

locali e sono state poche le amministrazioni che hanno continuato a lavorare in questa<br />

direzione, facendo sì che tutto il lavoro prece<strong>de</strong>nte andasse perso.<br />

419 Secondo GASPERINI, in intervista concessa il 7 luglio 2003, nel 2003 in Val di Cornia erano 35 le<br />

azien<strong>de</strong> vitivinicoltrici, per un totale di 1000 ettari di territorio vitato, la maggior parte <strong>de</strong>i quali nel<br />

comune di Suvereto.<br />

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