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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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sedicesimo e diciassettesimo secolo, parlano un antico dialetto germanico, rifiutano<br />

l’istruzione secondaria per i loro figli, si spostano in carrozze trainate da cavalli, vestono in<br />

modo quasi uniforme, rifiutano l’elettricità pubblica, bandiscono radio e tv” (OLIVARES,<br />

2003:32) 355 .<br />

Dall’Oriente viene riportata l’esperienza di GANDHI in India e la ricerca <strong>de</strong>l Swaraj,<br />

e cioè, l’autolimitazione e l’autogoverno. GANDHI sosteneva la dimensione comunitaria<br />

autonoma, senza classi né caste, con un’economia fondamentalmente agricola. Riteneva<br />

che la vera autonomia sarebbe stata raggiunta attraverso la capacità, da parte di tutti, di<br />

resistere a ogni abuso di potere. Difen<strong>de</strong>va, inoltre, l’importanza <strong>de</strong>l mantenimento <strong>de</strong>lla<br />

struttura <strong>de</strong>l villaggio in quanto il cuore e l’anima <strong>de</strong>lla vera India. “Il villaggio i<strong>de</strong>ale<br />

teorizzato da Gandhi avrebbe dovuto avere un’igiene perfetta, capanne luminose e ventilate –<br />

ciascuna con uno spazio aperto per poter coltivare ortaggi ed allevare qualche animale -,<br />

pozzi, luoghi di preghiera e di aggregazione, pascoli e terreni coltivati in comune, una latteria<br />

cooperativa e scuole elementari e medie in cui l’istruzione alle attività artigianali [avesse] un posto centrale”<br />

(OLIVARES, 2003:35/36) 356 . Ogni villaggio sarebbe un organismo autosufficiente,<br />

dovendo produrre sia le proprie <strong>de</strong>rrate che il lino necessario per la confezione <strong>de</strong>i tessuti.<br />

Sarebbe, anche, governato da un consiglio composto da cinque persone elette ogni anno.<br />

Le sue i<strong>de</strong>e hanno avuto eco tra l’ala anticonsumista <strong>de</strong>l comunitarismo e ha ispirato<br />

molte esperienze in diverse parti <strong>de</strong>l mondo.<br />

Negli anni ’50 il movimento assume un’area di contestazione che, ripartendo<br />

dall’America, arriva presto in Europa e in Italia. È così che, secondo OLIVARES, il germe<br />

<strong>de</strong>ll’anarchismo è riuscito a sopravvivere diventando prima Beat, poi Hip e poi altro<br />

ancora. “Il Beat è stato uno stile di vita e una controcultura pacifista, anticonsumista,<br />

libertaria. Un movimento esistenzialista e utopico, individualista e profondamente impegnato,<br />

ribellista e venato di una spiritualità sostanzialmente nuova per l’occi<strong>de</strong>nte, dunque<br />

dall’impatto shoccante.<br />

Una ricerca romantica di totalità, di mistica, (…) <strong>de</strong>lla libertà in primis dal <strong>de</strong>naro, da cui<br />

la peculiare aura pauperista” (OLIVARES, 2003:37). Dal mondo Beat spunta fuori il<br />

germoglio <strong>de</strong>gli Hippies, “i figli <strong>de</strong>i fiori”, sparsi un po’ dappertutto e arrivati in Italia nella<br />

metà <strong>de</strong>gli anni ’60. Sotto la loro iniziativa vengono organizzate <strong>de</strong>lle comuni in città e in<br />

campagna, basate più sul <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio <strong>de</strong>lle persone di una maggiore “libertà” in senso più<br />

355 Nel 1966 viene creato il Nuovo Ordine Amish, offrendo più apertura per ciò che riguarda la<br />

tecnologia, in particolare l’uso <strong>de</strong>ll’elettricità e <strong>de</strong>ll’automobile. Ciononostante, il Vecchio Ordine<br />

continua a essere quello più utilizzato. Le esperienze comunitarie <strong>de</strong>gli anabattisti – i Menonites e gli<br />

Amish People – sono state anch’esse trattate nella mia tesi di master.<br />

356 La parte in corsivo è mia per sottolineare la parte che è stata citata da GANDHI, Villaggio e<br />

autonomia, Firenze: Libreria Editrice Fiorentina, 1982, p. 34.<br />

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