DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

ealtà, poi è una donna intelligente che è sensibile a certi temi di sviluppo locale. E quindi niente,
anche lei che aveva promosso quell’iniziativa Donne in campo sull’agricoltura no food. E quindi, ecco,
avevamo un po’ sviluppato questa idea. E un’altra era quella appunto dell’utilizzo di alcune
leguminose come il fallino, una pianta che si chiama fallino, io non conosco, che sono buone
come mangimi per gli animali e hanno la capacità di fissare l’azoto nel terreno, senza utilizzo di
concimi azotati insomma, che sono un problema. ***** poi sono un problema grosso per
l’inquinamento del terreno. E… ecco, era un po’ andato avanti su questa cosa… Però ti ripeto, lì
ci sarebbe da lavorare con un’agenzia di sviluppo, mettere insieme i proprietari, insomma, cercare
di costruire uno scenario anche futuro di sviluppo di quei territori. È un lavoro complesso che
richiede insomma, studio della fattibilità, contatto…
V: Pensare a un marchio?
D: Pensare un marchio, sì, si era pensato magari di potersi aggregare al marchio “Farfalla” della
Regione, insomma, per cui… Non so se Gasperini fa anche lui una cosa di questo genere,
immagino di sì.
V: Loro avevano questa cosa con la schiaccia, poi stavano sviluppando anche…
D: La schiacciata?
V: Stavano sviluppando anche due tipi di salse da vendere…
D: Sì me l’ha detto questo qui sì.
V: All’epoca era ancora…
D: È, ci vorrebbe uno come Gasperini insomma lì in quella zona…
V: Sì, infatti, perché il lavoro che fatte è molto integrato con quello che fa lui…
D: È, o uno si mette l’anima al lavoro, facendo questa cosa qui come privato, e ci si può anche
riflettere magari attraverso il contatto con attori, alcuni professionisti locali, si potrebbe anche
ipotizzare perché, per ora gli Enti pubblici li vedo molto lenti su questa cosa.
V: Che cos’è, premetto che non era a te che dovevo fare questa domanda, comunque, che l’agricoltura a lotta
integrata? Lotta guidata?
D: Lotta integrata. Ma è un tipo di agricoltura che è definita da regolamento CE numero 2078 del
… di che anno? Non mi ricordo… Del ’92 forse, o del ’90. E niente, è un tipo di agricoltura dove
viene classificata come tale quell’agricoltura che ha un utilizzo limitato di prodotti chimici.
V: E quindi non è proprio un’agricoltura biologica?
D: Non è biologica ma sviluppa appunto, secondo determinati protocolli che io non conosco e
che quindi bisognerebbe sentire tramite un tecnico o leggendo anche il regolamento stesso che
consente alla pratica agricola facendo, integrando appunto la dimensione di prodotti chimici con
quella invece di prodotti naturali o di tecniche naturali. Per esempio sull’olivicoltura questo tipo di
agricoltura è praticata e ci sono degli incentivi economici per chi pratica questo tipo di agricoltura.
V: Quel lavoro che era stato fatto dal Patto Territoriale dell’Appennino che erano stati interrotti sono stati ripresi o
no?
D: No.
V: È rimasto lì?
D: Fra l’altro questi, questi Patti Territoriali, insomma, stanno, siccome era, alla fine era finito
coll’essere comunque degli strumenti molto centralizzati a livello nazionale perché sia i soggetti
che valutavano che i criteri di finanziamenti erano definiti a livello centrale, sono andati un po’ in
crisi quelli legati all’agricoltura. E quindi si è sviluppato più che altro, soprattutto nella Regione
Toscana, stanno ridefinendo una legge che dovrebbe uscire praticamente sarebbe dovuta uscire già
adesso, una legge che favorisce la creazione di patti, di piani locali di sviluppo e di patti di sviluppo
locale che coinvolgono Regione, Provincie e altri Enti, soprattutto però la Regione e la Provincia,
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