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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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Il successo raggiunto dai collettivi cominciava a <strong>de</strong>clinare a causa, oltre che <strong>de</strong>gli<br />

ostacoli interni 177 anche <strong>de</strong>ll’azione <strong>de</strong>l governo. Secondo RANZATO, nell’ottobre 1936 il<br />

ministro <strong>de</strong>ll’Agricoltura, Uribe, elaborò un <strong>de</strong>creto che “stabiliva che tutte le proprietà<br />

agricole appartenenti a persone implicate direttamente o indirettamente con la sollevazione<br />

militare venissero espropriate senza in<strong>de</strong>nnizzo a favore <strong>de</strong>llo Stato: di queste, le proprietà che<br />

fossero state coltivate a conduzione diretta venivano consegnate ai sindacati agricoli in<br />

usufrutto perpetuo perché fossero sfruttate individualmente o collettivamente, secondo la<br />

volontà <strong>de</strong>lla maggioranza <strong>de</strong>gli a<strong>de</strong>renti. Invece le proprietà che già fossero state coltivate in<br />

regime di fitto, mezzadria o colonia, da agricoltori, che rispon<strong>de</strong>ndo a <strong>de</strong>terminate condizioni<br />

potessero essere consi<strong>de</strong>rati piccoli contadini, gli sarebbero state assegnate in usufrutto<br />

perpetuo trasmissibile ai discen<strong>de</strong>nti. La terra assegnabili era progressivamente minore a<br />

seconda <strong>de</strong>lla fertilità <strong>de</strong>l terreno. Le proprietà di coloro che non fossero compromessi con il<br />

fascismo, qualsiasi fosse la loro estensione, non sarebbero state toccate” (RANZATO,<br />

1972:333/334). Il <strong>de</strong>creto non tardò a produrre malcontenti. Da un lato perché quelli che<br />

si ribellarono ai misfatti <strong>de</strong>l padrone vennero puniti dato che nella maggior parte rimasero<br />

senza terre. Dall’altro perché, siccome il <strong>de</strong>creto non stabiliva una proporzione tra la terra<br />

assegnabile e la capacità lavorativa <strong>de</strong>l singolo contadino, implicitamente esso legittimava<br />

lo sfruttamento <strong>de</strong>lla forza lavoro salariata. Inoltre, i collettivi vennero dichiarati illegali,<br />

eccezione fatta per quei pochi previsti dalla legge. L’obiettivo <strong>de</strong>l governo era quello di<br />

promuovere la distruzione <strong>de</strong>i collettivi.<br />

Nel giugno 1937, davanti alla situazione di tensione creata dal <strong>de</strong>creto anteriore e<br />

cercando di garantire che i raccolti potessero avvenire senza problemi, lo stesso ministro<br />

elaborò un altro <strong>de</strong>creto legalizzando, per quell’anno agricolo, i collettivi in tutto il<br />

territorio spagnolo, qualsiasi fossero state le loro origini. Tale <strong>de</strong>creto, che sembrava a<br />

favore <strong>de</strong>i collettivi, in realtà nascon<strong>de</strong>va la reale intenzione di distruggerli. Infatti, subito<br />

dopo il raccolto – e caduto nel frattempo il governo Caballero –, il nuovo governo<br />

(Negrín) scatenò un’offensiva contro i collettivi, con ordini espressi di fargli sciogliere.<br />

Seguirono momenti di molta confusione e violenza che portarono all’interruzione <strong>de</strong>i<br />

lavori e all’impossibilità di seminare dato che le terre non erano pronte. A questo punto il<br />

governo cercò di riparare la situazione riconoscendo ad alcuni collettivi il diritto<br />

177 LEVAL cita la coesistenza di strati conservatori <strong>de</strong>i partiti e <strong>de</strong>lle organizzazioni che li<br />

rappresentavano; l’opposizione di certi piccoli proprietari; il timore manifestato da alcuni contadini<br />

membri <strong>de</strong>i collettivi di che, una volta finita la guerra, il governo distruggesse tutte queste<br />

organizzazioni e, infine, la lotta attiva contro i collettivi portata avanti dalle autorità. Vale la pena<br />

sottolineare, infine, che non tutti i collettivi furono opera esclusiva <strong>de</strong>l movimento anarchico.<br />

Buona parte di essi furono formati da contadini cattolici e socialisti, ispirati o meno alla propaganda<br />

anarchica. Anche molti membri <strong>de</strong>ll’UGT e alcuni repubblicani finirono per a<strong>de</strong>rire ai collettivi.<br />

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