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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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strategie socioeconomiche che permettano di vivere in armonia con la natura; una larga<br />

apertura verso l’innovazione sociale e le riforme istituzionali” (SACHS, 1988:128). L’autore<br />

ritiene che la crisi in corso negli anni ’70 e ’80 poteva essere lo stimolo necessario a<br />

cambiare i parametri di misurazione <strong>de</strong>llo sviluppo, da quelli strettamente quantitativi a<br />

quelli più qualitativi, basati quindi su altri valori e altri principi, capaci di ren<strong>de</strong>rlo umano<br />

oltre che economico.<br />

Anche SCHUMACHER abbraccia la tesi <strong>de</strong>lla necessità di cercare un nuovo stile di<br />

vita, “con nuovi metodi di produzione, e nuovi mo<strong>de</strong>lli di consumo: uno stile di vita<br />

progettato per durare stabilmente” (SCHUMACHER, 1978:12). L’autore tratta, tra altri<br />

temi, <strong>de</strong>lla questione <strong>de</strong>lla scala nell’analisi <strong>de</strong>llo sviluppo, <strong>de</strong>ll’importanza <strong>de</strong>ll’istruzione,<br />

<strong>de</strong>lle pratiche agricole, di ciò che chiama tecnologia intermedia e di quello che, secondo lui,<br />

dovrebbero essere la base e il compito <strong>de</strong>llo sviluppo economico. Riguardo alla questione<br />

<strong>de</strong>lla scala, richiama l’attenzione sulla necessità di saper affrontare il problema <strong>de</strong>llo<br />

sviluppo a scale diverse, a seconda <strong>de</strong>l problema da risolvere, privilegiando per quanto<br />

possibile la scala locale. Rispetto all’istruzione, sottolinea la sua estrema importanza,<br />

soprattutto di quella capace di stimolare la sensibilità e l’immaginazione e, così facendo, di<br />

creare esseri umani completi, con un’ampia veduta <strong>de</strong>i problemi <strong>de</strong>lla società, e non<br />

scienziati “non-cittadini”.<br />

In ciò che si riferisce alle pratiche agricole, ritiene che l’uomo <strong>de</strong>bba cercare di<br />

interrompere la ten<strong>de</strong>nza all’industrializzazione e alla spersonalizzazione <strong>de</strong>ll’agricoltura, e<br />

passare a <strong>de</strong>dicarsi a un’agricoltura diversificata, <strong>de</strong>centrata, che rispetti l’ambiente e le<br />

caratteristiche naturali <strong>de</strong>l luogo dove viene praticata. Riguardo allo sviluppo <strong>de</strong>lla<br />

tecnologia, richiamando GANDHI, ritiene che si <strong>de</strong>bba passare da una tecnologia di massa<br />

a una tecnologia da parte <strong>de</strong>lle masse. Nelle sue parole: la “tecnologia <strong>de</strong>lla produzione di massa<br />

è intimamente violenta, ecologicamente dannosa, si distrugge da sé perché consuma risorse<br />

non rinnovabili, ed è <strong>de</strong>gradante per la persona umana. La tecnologia per la produzione da<br />

parte <strong>de</strong>lle masse, facendo uso <strong>de</strong>l meglio <strong>de</strong>lla conoscenza e <strong>de</strong>ll’esperienza mo<strong>de</strong>rna, conduce<br />

al <strong>de</strong>centramento, è compatibile con le leggi <strong>de</strong>ll’ecologia, attenta nell’uso di risorse scarse e<br />

progettata per servire la persona umana invece di ren<strong>de</strong>rla serva <strong>de</strong>lle macchine. L’ho<br />

chiamata tecnologia intermedia per significare che è molto superiore alla tecnologia primitiva <strong>de</strong>lle<br />

epoche passate ma, nello stesso tempo, molto più semplice, economica e libera <strong>de</strong>lla<br />

supertecnologia <strong>de</strong>i ricchi. Si potrebbe anche chiamarla tecnologia di autoassistenza, o<br />

tecnologia <strong>de</strong>mocratica, o <strong>de</strong>l popolo: una tecnologia a cui tutti possano avere accesso e che<br />

non è riservata a chi già è ricco e potente” (SCHUMACHER, 1978:124/125) 227 .<br />

227 Il corsivo è mio.<br />

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