16.06.2013 Views

DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ALLEGATO 10<br />

Intervista a Walter Gasperini – consorzio Radici – 07 luglio 2003 - Venturina<br />

V: Cominciamo un po’ dalla storia, da dove è partita l’i<strong>de</strong>a di questo progetto?<br />

G: L’i<strong>de</strong>a <strong>de</strong>l consorzio nasce alla fine di un’esperienza prece<strong>de</strong>nte, come si diceva prima,<br />

di tipo amministrativo. Cioè prima, io dall’80 all’85 ho fatto il sindaco di Suvereto, in quel<br />

periodo ho collaborato con l’ANCI TOSCANA, un’associazione <strong>de</strong>i comuni toscani e, in<br />

quello stesso periodo si è lavorato per sviluppare la situazione economica e produttiva <strong>de</strong>l<br />

territorio. Perché la Val di Cornia e anche Suvereto era troppo dipen<strong>de</strong>nte al nostro parere<br />

dalle industrie campigliesi e quindi non aveva più un’economia propria, aveva perso<br />

ormai le caratteristiche agricole <strong>de</strong>gli anni ’50 e ’60 e allora cominciammo a pensare a<br />

quale poteva essere un mo<strong>de</strong>llo di sviluppo alternativo complessivo. Con questo studio<br />

approfondito scoprimmo che, attraverso tra l’altro una collaborazione sempre con il Prof.<br />

Magnaghi con la rete <strong>de</strong>lle piccole città, che potevamo valorizzare proprio i piccoli<br />

comuni, come centri storici di valore storico, architettonico o anche sociale e culturale,<br />

insieme a questo quindi potevamo fare, costruire una sorta di offerta di turismo che<br />

andava alla conoscenza <strong>de</strong>l territorio, alla conoscenza di tutti i valori che in quel territorio<br />

potevano essere individuati o trovati e in più all’interno <strong>de</strong>l territorio <strong>de</strong>l comune di<br />

Suvereto dovevamo individuare quale poteva essere il settore da sviluppare proprio in<br />

termini economici e produttivi. Ci ren<strong>de</strong>mmo conto che l’agricoltura era la nostra vera<br />

potenzialità, insieme alla cultura, al paesaggio e al centro storico. Ovviamente però il<br />

paesaggio, la bellezza di quell’ambiente complessivo sta in piedi se c’è un’agricoltura<br />

attiva, che produce. Se non c’è un’agricoltura, l’ambiente si <strong>de</strong>grada, ovviamente.<br />

All’interno di questo lavoro complessivo, cominciammo a lavorare sul vino, come un prodotto<br />

<strong>de</strong>lla terra e un prodotto già conosciuto come buono, diciamo in termini qualitativi, quello di<br />

Suvereto, <strong>de</strong>l territorio dove io amministravo. Cominciammo subito a fare uno studio<br />

approfondito con l’ausilio di un tecnico, Marco Steffanini, un enologo <strong>de</strong>l Grossettano che stava<br />

collaborando con noi, e facemmo un marchio comunale, un disciplinario comunale per la<br />

protezione <strong>de</strong>l vino che veniva imbottigliato e prodotto all’interno <strong>de</strong>l territorio comunale e con<br />

questo poi cominciammo a pensare a costruire una D.O.C., una <strong>de</strong>nominazione proprio<br />

controllata sulla base <strong>de</strong>lla legge nazionale. Ci ren<strong>de</strong>mmo conto, però, che a questo punto che il<br />

territorio di Suvereto era troppo piccolo, volevamo allargare un po’ la possibilità <strong>de</strong>lla proposta,<br />

c’era all’epoca l’Associazione Inter Comunale che era un organismo che unificava aree cosid<strong>de</strong>tte<br />

omogenee sulla base di una legge regionale, che era propria la Val di Cornia, proponemmo agli<br />

altri comuni l’estensione <strong>de</strong>lla D.O.C. per il vino <strong>de</strong>lla Val di Cornia a tutto il territorio comunale, i<br />

comuni <strong>de</strong>ll’Associazione Inter Comunale, accettarono, fu fatto, quindi questo studio complessivo<br />

<strong>de</strong>l territorio che non metteva la possibilità di fare il vino dappertutto, ma furono individuati<br />

attraverso uno studio tecnico, quale erano i territori vocati per il vino. E quindi, su questi territori<br />

che erano naturalmente vocati, <strong>de</strong>mmo la possibilità di fare il vino, imbottigliare e<br />

commercializzare con il marchio D.O.C. e quindi, dare una possibilità di riconoscibilità e di<br />

tracciabilità complessiva, quindi di capacità di attrazione e tutto il resto.<br />

Questo ha avuto successo, probabilmente perché era il momento buono, probabilmente perché alcuni produttori ci<br />

hanno davvero seguito – facemmo, mi ricordo, una serie di incontri su tutto il territorio <strong>de</strong>lla Val di Cornia per<br />

presentare il progetto e il territorio in cui si individuava e incontrammo qualcosa come circa 500 azien<strong>de</strong> agricole nei<br />

615

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!