DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

con cinque essiccatoi solari destinati alla produzione di conserve dolci, da commercializzare in
zona ma anche attraverso una rete internazionale” (MORRESI, 2003:107/108).
3.3.3. Il Premio Internazionale Slow Food per la difesa della biodiversità
Uno dei punti principali su cui si batte Slow Food è sulle leggi che determinano la
qualità dei prodotti, soprattutto per quanto riguarda le normative relative all’igiene. I
prodotti che più soffrono gli effetti di queste normative sono proprio quelli che Slow
Food cerca di tutelare, ossia, i prodotti tipici a produzione artigianale. Tante volte, essi
rimangono fuori norma perché contengono muffe e batteri che da un lato sono quelle che
danno la specificità al prodotto – è il caso dei formaggi e salumi di fossa, stagionati per
mesi in cantine e grotte ricche in flora batterica – ma che, dall’altro, non rientrano nei
limiti stabiliti da queste normative 343 .
L’altro filone di azione del movimento riguarda il discorso sulle leggi sugli OGM e
sui rischi che essi comportano per l’ambiente e la salute dei consumatori. L’autore
presenta un’argomentazione molto interessante a rispetto di questi rischi e a come essi
vengono nascosti dal consumatore, sottolineando la questione dell’etichettatura dei
prodotti; sulle azioni e le pressioni esercitate dalle multinazionali per la loro diffusione;
sulla minaccia alla biodiversità e al futuro dei contadini che si vedono obbligati a comprare
le sementi sterili da queste multinazionali tutti gli anni – e qui un’altra questione
importante è quella del brevetto e dell’obbligo d’acquisto che esso impone –, fatto che
mette a rischio la propria cultura contadina; infine, sulla falsità del discorso diffuso che gli
OGM aiuterebbero a debellare la fame nel mondo, argomentazione che riduce il problema
a una questione di produzione e non di accesso a essa.
L’altra strategia Slow Food per l’incentivo all’intervento è il Premio Internazionale Slow
Food per la difesa della Biodiversità, nato nel 2000 e destinato a premiare chi lavora in forme
tante volte invisibili per salvaguardare e valorizzare specie e produzioni locali in nome
della biodiversità, svolgendo attività di ricerca, produzione, commercializzazione,
divulgazione o catalogazione che vadano a beneficio della biodiversità nell’ambito
agroalimentare. Ogni anno vengono assegnati tredici premi, cinque dei quali sono Premi
Speciali della Giuria, scelti da una giuria di giornalisti, esperti, osservatori, studiosi e
appassionati di tutto il mondo. La celebrazione dà visibilità a ciò che Slow Food sta
diventando: un insieme di culture distanti e diverse tra loro ma accomunate dalle stesse
343 L’autore si riferisce alle normative europee nate nel 1999 e conosciute come HACCP, di cui si è già
parlato, leggi che alla fine sono servite soltanto a uniformare i divieti e i vincoli e a rendere “sicuri” i
prodotti con la loro sterilizzazione.
385