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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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libertaria basata in comuni autogestite 443 e fe<strong>de</strong>rate tra loro. Tra le comuni fe<strong>de</strong>rate vigeva<br />

il principio <strong>de</strong>l mutuo appoggio: le comuni in difficoltà venivano aiutate da quelle più<br />

prospere e, in alcuni casi, si istituirono le Casse di Compensazione proprio per risolvere<br />

questi problemi. Gli scambi tra i collettivi di una stessa regione e quelli tra collettivi di<br />

regioni diverse venivano controllati dalla Fe<strong>de</strong>razione e gli utili per differenza nel cambio<br />

venivano usati a favore <strong>de</strong>i collettivi più poveri.<br />

Nonostante i successi ottenuti, i collettivi hanno dovuto affrontare una serie di<br />

difficoltà: la più importante la mancanza di fondi per poter investire nel miglioramento<br />

<strong>de</strong>lla produzione attraverso l’acquisto di macchinari agricoli, sementi, ecc., dato che il<br />

governo di Madrid negava ogni richiesta di credito. I collettivi furono anche lasciati in<br />

totale autonomia e indipen<strong>de</strong>nza, fatto che ebbe effetti disastrosi sull’agricoltura: senza<br />

coordinamento e senza investimento, i collettivi finirono per scegliere le colture agricole<br />

in base anche alla disponibilità di risorse, il che non di rado non rispon<strong>de</strong>va alle necessità<br />

<strong>de</strong>l mercato. Oltre a queste difficoltà gli integranti <strong>de</strong>i collettivi dovevano affrontare<br />

difficoltà interne: non tutti i contadini erano anarchici e meno ancora convinti dalla<br />

collettivizzazione. Anzi, molti entrarono a far parte <strong>de</strong>i collettivi per paura di rappresaglie<br />

e non aspettavano che la fine <strong>de</strong>lla guerra, e la vittoria <strong>de</strong>i nazionalisti, perché tutto<br />

potesse tornare come prima. Questo era un altro fattore importante: l’insicurezza sui<br />

<strong>de</strong>stini <strong>de</strong>lla guerra e la paura che i collettivi venissero distrutti da un momento all’altro<br />

impediva la realizzazione di migliorie più significative, sempre che esse fossero possibili. I<br />

colpi finali furono dati dal governo che li sciolse. Con la fine <strong>de</strong>lla guerra e la vittoria <strong>de</strong>i<br />

nazionalisti, finì anche l’esperienza <strong>de</strong>i collettivi spagnoli.<br />

Gli anarchici sono stati vinti, la tanto attesa rivoluzione sociale non è successa e<br />

meno ancora l’instaurazione <strong>de</strong>lla società libertaria. Il capitalismo ha dominato in buona<br />

parte <strong>de</strong>i paesi <strong>de</strong>l globo e la logica <strong>de</strong>llo sviluppo a qualsiasi prezzo ha portato l’umanità a<br />

una crisi ambientale senza prece<strong>de</strong>nti. L’uso indiscriminato <strong>de</strong>lle risorse naturali e<br />

l’installazione di industrie altamente inquinanti hanno portato l’umanità alla previsione<br />

<strong>de</strong>lla fine <strong>de</strong>lla vita umana sul pianeta se non si cambia il ritmo e l’etica <strong>de</strong>llo sviluppo. Il<br />

campanello di allarme è stato suonato nel 1972 per ben due volte: dalla Conferenza di<br />

Stoccolma, convocata dall’ONU per <strong>de</strong>finire una forma di sviluppo compatibile con la<br />

sopravvivenza fisica <strong>de</strong>l pianeta e dal Rapporto <strong>de</strong>l Club di Roma, Limits of growth, che per<br />

la prima volta ha <strong>de</strong>nunciato l’esaurimento di risorse e materie prime non rinnovabili<br />

conclu<strong>de</strong>ndo che l’umanità avrebbe raggiunto il suo limite naturale di sviluppo entro il<br />

443 PROUDHON parlava di comuni o associazioni libere, fe<strong>de</strong>rate tra loro come forma di<br />

organizzazione <strong>de</strong>lla nuova società. L’organizzazione fe<strong>de</strong>rativa doveva essere un organo di<br />

coordinamento fra unità locali anziché un organo amministrativo.<br />

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