DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

Z: Poi per dire, il discorso del Pallacchi è di risparmio energetico, no? Non è anche di sostituzione
di energie alternative sì, però, lui dice “la prima cosa è il risparmio energetico”, no? A noi questo ci
serve per esempio per poter continuare a restare in rete, no? Perché se ci si spegne internet, è un
po’ un casino ora come ora, no? Proprio perché siamo tante realtà anche molto distante, quindi la
rete, secondo me appunto la differenza tra passato e futuro di questi stili di vita è proprio la rete.
Noi oggi abbiamo la possibilità di stare in rete e di scambiare informazioni di continuo, no?,
mentre una volta le comunità erano isolate tra loro no? per ovvi motivi. Quindi, di questa cosa
noi, secondo me, abbiamo proprio il bisogno di conservarla per poterla far durare, no?
V: Ascolta, rispetto al discorso dell’ecovillaggio, il vostro, com’è nato? Da quanto tempo esiste, quante persone…?
N: Ancora non è nato.
V: C’è l’idea…?
Z: No no, non c’è l’idea, c’è il gruppo, che è la cosa forse più importante, no? Cioè le case sono
ancora da tirar su, e tante cose sono da chiarire, però c’è il gruppo. Il gruppo è nato, ormai ha un
anno… un anno, anche se…
N: Anche un anno e mezzo!
Z: Da settembre del 2002, è cominciata ad andare la cosa perché appunto ci siamo ritrovati per
caso gente che aveva un posto e gente che aveva il gruppo, no? o la volontà, insomma, il progetto,
comunque era un progetto vecchio per tutti, però, il fatto che ci siamo riuniti e trovati e lavorato
dei programmi in comune è una cosa molto nuova, anche se sta andando molto veloce perché,
insomma, in un anno e mezzo abbiamo fatto tantissime cose. Non fosse altro, gente che proprio si
è spostata di casa, ha lasciato il lavoro e si è trasferita, no? cioè, in maniera pioneristica. Già quello,
insomma, è un grosso passo.
V: Quanti siete?
Z: Ma senti, siamo tra i sedici e i venti.
V: Quanto è grande la… l’area?
Z: Dunque, l’area, noi ora come proprietà abbiamo un ettaro, e una casa di seicentocinquanta metri quadrati.
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V: Dove abitate tutti insieme?
Z: No, non ci abita nessuno. Siamo stati l’estate con le tende, però lì ancora la casa è tutta da ristrutturare, da
risanare, quindi non sappiamo ora d’inverno. Ora abbiamo una casa in affitto lì vicino – è questa che ti dicevo,
sotto i due colli no? – e, però di estate ci abbiamo abitato in trenta lì in questo campo, con le toalete compost, le
tende e una cucina grossa, insomma, per tutti. L’orto ci dava da mangiare, d’estate, quindi, ci abbiamo abitato,
appunto, in più di quelli che siamo come nucleo, perché poi veniva tanta gente a trovarci, a stare lì con noi qualche
giorno, così, quindi eravamo sempre una media di una trentina di persone.
V: Il nucleo vero quante persone sono?
Z: Sui venti.
V: E cosa pensate di fare da… i piani per…?
Z: Dunque, i piani sono di ristrutturare in tanto questa casa che abbiamo, e anche, cioè, non lo
dovrei dire, però abbiamo intenzione anche di costruirci delle case ecologiche. Non lo dovrei dire
perché insomma, è dura, no, con tutti i discorsi delle regole dell’edilizia, però abbiamo intenzione
di farlo. Perché per noi non è soltanto appunto il fatto di costruirsi la casa ma anche un discorso
di educazione alla terra, all’ambiente no? Cioè quindi, elaborare anche modi di abitazione diverse e
farli vedere agli altri no? Sperimentare, sperimentazione… La casa che c’è vorremmo usarla più
come punto di riferimento comune, no?, dove mettere dei servizi, non so la grande cucina, la sala
per fare i seminari o queste cose qui, però l’idea di abitazione è più sparse nel bosco, quindi