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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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Natura 7 e su un’educazione razionale, viene ritenuto da JOLL “il vero progenitore<br />

settecentesco <strong>de</strong>ll’anarchia, come di quasi tutte le successive dottrine politiche” (JOLL,<br />

1970:30).<br />

Le origini <strong>de</strong>l movimento anarchico sono ricercate anche tra i movimenti religiosi<br />

avvenuti dal XIII secolo in poi – come i movimenti eretici, le sette gnostiche, gli<br />

anabattisti, ecc. – nonché tra i movimenti contadini svoltisi in Inghilterra nel XIV secolo e<br />

in Germania agli inizi <strong>de</strong>l XV secolo oppure tra le comunità popolari primitive o<br />

medioevali. WOODCOCK si discosta da queste posizioni. Riguardo ai filosofi e scrittori,<br />

ritiene che in “generale, gli storici anarchici hanno confuso certi atteggiamenti che<br />

costituiscono il nucleo <strong>de</strong>ll’anarchia – fiducia nell’essenziale bontà e onestà <strong>de</strong>ll’uomo,<br />

<strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio di libertà individuale, intolleranza <strong>de</strong>ll’autorità – con l’anarchia come un movimento<br />

e un credo apparsi in un dato momento storico, con teorie, fini e metodi propri.<br />

Manifestazioni <strong>de</strong>gli atteggiamenti di base si possono certamente rintracciare nella storia,<br />

indietro nel tempo fino agli antichi greci, ma l’anarchia in quanto movimento consapevole e<br />

chiaramente i<strong>de</strong>ntificabile appare solo nei tempi mo<strong>de</strong>rni, di consapevoli rivoluzioni sociali e<br />

politiche” (WOODCOCK, 1966:33). Il vero movimento anarchico apparse soltanto dopo<br />

il crollo <strong>de</strong>ll’ordine medioevale, e fino alla fine <strong>de</strong>l XVIII secolo “le critiche estremistiche<br />

alla società non furono espresse da umanisti ma dai dissi<strong>de</strong>nti religiosi fondamentalisti che<br />

attaccarono sia la Chiesa sia i sistemi contemporanei di autorità e di proprietà sulla base di<br />

un’interpretazione letterale <strong>de</strong>lla Bibbia” (WOODCOCK, 1966:33/34).<br />

Rispetto ai movimenti contadini, WOODCOCK ritiene trattarsi di uno sbaglio<br />

perché le richieste <strong>de</strong>i contadini non erano in sé rivoluzionarie e solo tra i loro capi si<br />

potevano trovare per la prima volta espressioni di una critica sociale che poi avrebbe dato<br />

origine all’anarchia. Ma questo sarebbe avvenuto più tardi. In quei tempi, non sembrava<br />

che si potesse fare a meno <strong>de</strong>l potere, e dietro alle richieste di uguaglianza c’era sempre<br />

una struttura autoritaria. Inoltre, mancava in questi avvenimenti, da un punto di vista<br />

anarchico, l’elemento individualistico che avrebbe controbilanciato il loro egualitarismo, e<br />

ciò succe<strong>de</strong> anche nel caso <strong>de</strong>lle comunità popolari primitive o medioevali.<br />

Tutte queste nuove ten<strong>de</strong>nze – laiche e religiose - portarono il XVII secolo in<br />

direzione di una coscienza sempre più elevata <strong>de</strong>l valore <strong>de</strong>lla libertà individuale e finirono<br />

7 L’autore si riferisce in particolare all’i<strong>de</strong>a <strong>de</strong>l “Nobile Selvaggio”, tanto cara agli anarchici, e alla<br />

nozione di uno “stato di natura” in cui gli uomini, lungi di essere impegnati in una lotta costante tra<br />

loro, vivono in uno stato di collaborazione reciproca – i<strong>de</strong>a che sarà poi sviluppata da KROPOTKIN<br />

nell’opera El apoyo mutuo. Secondo JOLL, il “concetto fondamentale di Rousseau, che l’uomo è buono<br />

per natura e che sono le istituzioni a corromperlo, è rimasto alla base di tutto l’anarchismo (…)[:] nella<br />

società anarchica si presuppone che (…) l’istinto naturale <strong>de</strong>l bene presente in ogni uomo possa<br />

svilupparsi e fiorire” (JOLL, 1970:31).<br />

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