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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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pregio <strong>de</strong>ll’agricoltura naturale è la possibilità di riportare campi danneggiati da lavorazioni<br />

e uso di sostanze chimiche alla loro fertilità naturale, provve<strong>de</strong>ndo da sé all’abbandono<br />

<strong>de</strong>ll’uso <strong>de</strong>i prodotti chimici.<br />

Il quinto principio è NIENTE POTATURA. Secondo FUKUOKA, i frutticoltori non si<br />

preoccupano <strong>de</strong>lla forma naturale <strong>de</strong>ll’albero ma cercano di adattarlo il più possibile alle<br />

varie attività che <strong>de</strong>vono svolgere quotidianamente come la sarchiatura, l’aratura, la lotta<br />

contro le malattie, la concimazione, l’applicazione di pesticidi, la fumigazione e la raccolta.<br />

Per questo potano e controllano la crescita periodicamente, adattando l’albero alle loro<br />

necessità. Basta però una semplice spuntata per danneggiare la crescita naturale di un<br />

albero e ren<strong>de</strong>re obbligatori altri lavori di potatura. Una volta che un albero è potato, esso<br />

non può più essere trascurato, altrimenti i rami si intrecciano e si aggrovigliano tra loro,<br />

ren<strong>de</strong>ndo impossibile il lavoro di raccolta e contribuendo alla facile propagazione <strong>de</strong>lle<br />

malattie da un albero all’altro, oltre a provocare il suo in<strong>de</strong>bolimento e la morte. Invece,<br />

lasciata da sé sin dall’inizio, la pianta cresceva armonicamente.<br />

Per passare a coltivare gli alberi da frutti attraverso l’agricoltura naturale, il primo –<br />

e principale – problema da risolvere è sapere qual è la loro forma naturale e cercare di<br />

avvicinarsi a essa il più possibile. FUKUOKA affronta il problema cercando la corretta<br />

spaziatura tra i rami 291 . Tra i vantaggi <strong>de</strong>ll’uso <strong>de</strong>lla forma naturale si possono citare il<br />

migliore adattamento alle condizioni di coltivazione e alle condizioni ambientali, fatto che<br />

favorisce la massima crescita e la massima esposizione alla luce solare, permette la migliore<br />

distribuzione e fornitura di nutrienti ai rami principali e secondari e, conseguentemente,<br />

garantisce il massimo rendimento.<br />

FUKUOKA cita due <strong>de</strong>lle difficoltà più frequentemente trovate per la pratica <strong>de</strong>lla<br />

frutticoltura naturale, e indica anche il modo migliore di risolverle. La prima è la scarsa<br />

quantità di rami, foglie e frutti che alcuni tipi di alberi come il kaki, il pero, il melo e le viti<br />

possiedono nella loro forma naturale, problema che si può risolvere con una potatura<br />

pru<strong>de</strong>nte volta a incrementare la <strong>de</strong>nsità di formazione di frutti nei rami. La seconda è<br />

l’altezza raggiunta da alcuni alberi a forma piramidale, tale da creare alcune difficoltà per il<br />

291 Prima egli aveva provato con la semplice interruzione <strong>de</strong>lla potatura, ma i risultati erano stati<br />

<strong>de</strong>lu<strong>de</strong>nti: i rami si erano infittiti e gli alberi erano morti. Poi aveva provato a piantare il seme<br />

direttamente nel frutteto, ma questo era servito soltanto a farlo capire quale avrebbe potuto essere<br />

questa forma. Dopo molti studi, concluse che la differenza di forma tra gli alberi dipen<strong>de</strong>va<br />

soprattutto dal diverso numero, angolatura e direzione <strong>de</strong>i rami principali che crescevano dal fusto<br />

centrale e che li facevano assomigliare agli alberi <strong>de</strong>lle foreste. Gli studi hanno portato FUKUOKA<br />

a conclu<strong>de</strong>re che la “forma naturale consiste in un eretto tronco centrale, che evita un intreccio con gli<br />

alberi vicini e un aggrovigliamento di rami e foglie. La necessità di potatura gradualmente diminuisce e si<br />

verificano solo lievi danni da malattie e insetti; le cure necessarie sono pertanto minime” (FUKUOKA,<br />

2001:245).<br />

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