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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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<strong>de</strong>finire le strategie di azione per la sua valorizzazione, nell’ottica <strong>de</strong>llo sviluppo locale<br />

autosostenibile.<br />

L’analisi che essa contiene riguarda i seguenti aspetti:<br />

“a) i caratteri fisici e paesistici <strong>de</strong>i siti (naturali e storico-antropici, vegetazionali ed insediativi),<br />

nonché i principali fattori che costituiscono gli ecosistemi ambientali locali e che ne<br />

<strong>de</strong>terminano la vulnerabilità ed il limite di riproducibilità;<br />

b) i processi storici di formazione <strong>de</strong>lle organizzazioni territoriali ed insediative in atto<br />

nonché i prevalenti caratteri d’i<strong>de</strong>ntità <strong>de</strong>i luoghi;<br />

c) i processi socio-economici in atto e le reti di relazione (locale e territoriale) anche nella<br />

loro correlazione con gli atti di programmazione, evi<strong>de</strong>nziandone le dinamiche evolutive e<br />

le potenzialità innovative;<br />

d) le prestazioni <strong>de</strong>i vari tipi di insediamento, <strong>de</strong>lle reti di urbanizzazione, <strong>de</strong>i servizi e il<br />

complessivo rispettivo grado di equilibrio ecologico-territoriale riferito anche al territorio<br />

non insediato;<br />

e) il quadro di riferimento <strong>de</strong>i vincoli territoriali esistenti e <strong>de</strong>llo stato di attuazione <strong>de</strong>llo<br />

strumento urbanistico generale vigente<br />

(…)<br />

Se quelli citati sono i nuovi riferimenti concettuali <strong>de</strong>ll’impianto normativo <strong>de</strong>lla DF<br />

quali siano le forme e i mezzi per operare <strong>de</strong>tte analisi e sintesi interpretative la norma non lo<br />

dice. Essa precisa però i risultati che si vogliono ottenere:<br />

a) una <strong>de</strong>scrizione/interpretazione <strong>de</strong>gli assetti e <strong>de</strong>i processi territoriali;<br />

b) la valutazione <strong>de</strong>l grado di stabilità ambientale e <strong>de</strong>lla suscettività alle trasformazioni;<br />

c) la valutazione <strong>de</strong>lle opportunità di natura economico-sociale rapportate all’uso <strong>de</strong>lle<br />

risorse territoriali ed alle prospettive <strong>de</strong>lla loro trasformazione;<br />

d) la <strong>de</strong>finizione <strong>de</strong>lla disciplina paesistica di livello puntuale <strong>de</strong>gli ambiti di conservazione e<br />

riqualificazione e <strong>de</strong>i distretti di trasformazione;<br />

e) l’implementazione <strong>de</strong>l sistema <strong>de</strong>lle conoscenze” (CINÀ, 2000:13/4).<br />

Per rispon<strong>de</strong>re a tale sfida si richie<strong>de</strong> implicitamente un cambio nella metodologia di<br />

indagine che sia in grado di costruire un piano che allo stesso tempo presenti scenari di<br />

sviluppo per il territorio, sia progettuale, condiviso dagli attori sociali coinvolti e che faccia<br />

riferimento non solo ai saperi tecnici ma anche a quelli locali.<br />

È ancora QUAINI a richiamare l’attenzione sul fatto che, così “come storicamente<br />

l’insediamento sparso è andato di pari passo con la colonizzazione agricola, (…) oggi una<br />

nuova forma di colonizzazione o comunque di conservazione attiva e sostenibile <strong>de</strong>lle risorse<br />

richie<strong>de</strong> nuove forme insediative da studiare al di fuori <strong>de</strong>gli schemi conservazionistici troppo<br />

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