DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

Altre importanti esperienze di vita in comunità provengono dal comunitarismo
americano dell’Ottocento, nato come un’alternativa all’ideologia mercantilista e sull’onda
della garanzia del benessere condiviso, opponendo all’individualismo dilagante il
comunismo e la cooperazione. È stato in base a questo spirito che, verso la fine del 1700,
sono nate negli USA diverse comunità utopiche di ispirazione prettamente religiosa. Esse
rifiutavano “i miti della proprietà privata e la strategia espansionistica della frontiera […], insistendo sulla
necessità di proporre un modello alternativo di organizzazione sociale, che permettesse di praticare vie diverse
per la ‘ricerca della felicità’.
Dalla fine del 1700 queste comuni fiorirono numerose: tra le più note furono gli Shakers (1787), la
Harmony Society (1804), [la] Zoar (1817), i Rapites (1803). Parecchi di questi gruppi furono formati da
membri di sette separatiste europee.
[…] Il rifiuto delle tradizionali strutture religiose dei paesi d’origine si tradusse in un tentativo di
creare comunità basate su una interpretazione indipendente della Bibbia che si ricollegavano […] alle forme
comunitarie della chiesa primitiva. Esse accentuavano la loro separazione dal mondo esterno, considerato
corrotto, e ritenevano che la perfetta società fosse possibile, per i credenti, anche su questa terra.
I decenni successivi vedranno la nascita ed il declino di comunità di ispirazione
oweniana (nel 1826 ne [esistevano] già undici) e fourierista e di altre che avrebbero conosciuto
un particolare successo: Amana, fondata nel 1843 e Oneida, nel 1844” (FRANCESCANO
apud OLIVARES, 2003:30/31) 354 .
Della seconda metà del XVIII secolo è la creazione delle comunità Amish, di cui il
più antico insediamento, Lancaster County, in Pennsylvania, risale al 1760. Nati
nell’Europa centrale nel 1693 da una disputa teologica in ambito anabattista che divise il
gruppo tra gli Amish – i seguaci di Jacob Amman, che riteneva che la chiesa dovesse
imporre limiti fisici e sociali che la separassero dagli altri credenti – e i Mennoniti – i seguaci
di Menno Simons, che invece aveva cercato compromessi con gli altri cristiani per cercare
di porre un fine alle persecuzioni.
Essendosi sviluppati su presupposti radicalmente separatisti, gli Amish si sono
adattati molto lentamente al mondo moderno. Si tratta di comunità decentrate che si
autogovernano, organizzate in gruppi di distretti religiosi – l’organismo essenziale della
comunità – che inglobano da 25 a 35 famiglie, con una disciplina comune – l’Ordnung – e
in comunione spirituale tra loro. Ancora oggi gli Amish “vivono secondo regole stabilite nel
354 A eccezione della Harmony Society, tutte le altre esperienze sono state studiate nel quinto capitolo di
questa tesi. L’autore cita ancora altri esempi, come la comunità quacchera di Kendal nel 1826,
con 150 integranti e la durata di due anni; la fattoria comunista di Shaneateles nel 1840, con 90
integranti e la durata di tre anni; la Prairie Home nel 1843, con 130 integranti e la durata di un
anno; la Point Hope (comunità spiritista) dopo il 1847, con la durata di dieci anni; New Harmony, di
J. Warren, di cui si è già trattato nel secondo capitolo di questa tesi.
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