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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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imessa in produzione di questa schiacciata, oltre che recuperare un prodotto tipico ha<br />

ridato vita all’attività produttiva <strong>de</strong>i forni che la producono.<br />

Questo stesso lavoro <strong>de</strong>v’essere fatto anche con il pesce azzurro, collegandolo in<br />

questo caso a ogni comune dove avviene la pesca. L’i<strong>de</strong>a è quella di stimolare l’attività<br />

<strong>de</strong>lla pesca con criteri di qualità e recuperare una vecchia ricetta legata a ogni comune per<br />

valorizzare il patrimonio locale attraverso la ripresa <strong>de</strong>lla sua produzione. Da consi<strong>de</strong>rarsi<br />

quasi <strong>de</strong>finito anche il programma di rilancio produttivo <strong>de</strong>lla “Gallina livornese”<br />

attraverso il recupero <strong>de</strong>l DNA e il ripristino <strong>de</strong>l suo ciclo produttivo, sotto la guida <strong>de</strong>l<br />

Dott. Francesco Santilli.<br />

È in progetto anche la produzione <strong>de</strong>lla canapa da cotone, coltura che si adatta<br />

perfettamente alle caratteristiche locali, non essendo idroesigente. Inoltre, la canapa svolge<br />

un importante funzione di pulizia <strong>de</strong>i terreni da agenti inquinanti ed è in grado di<br />

stimolare la costruzione di intere filiere economiche. Date le molteplici possibilità di<br />

questa nuova coltura è stato realizzato un convegno pubblico a Suvereto il 3 dicembre<br />

2003 intitolato «Canapa: una coltura agricola industriale multiuso che aiuta la sostenibilità <strong>de</strong>llo<br />

sviluppo». Il convegno ha visto la partecipazione di professionisti <strong>de</strong>ll’Istituto Sperimentale<br />

Coltura Industriale Bologna, <strong>de</strong>ll’ASSOCANAPA, <strong>de</strong>l Tecnotessile Prato, <strong>de</strong>lla Scuola<br />

Superiore Sant’Anna Università di Pisa, <strong>de</strong>lla CIA, <strong>de</strong>lla Commissione Agricoltura<br />

Consiglio Regionale <strong>de</strong>lla Toscana e con il sindaco di Suvereto.<br />

Il crescente interesse riguardo alle piante da fibra in generale e alla canapa in<br />

particolare sono dovuto, secondo RA<strong>DI</strong>CI, a tre motivi essenziali:<br />

“1) Alla gran<strong>de</strong> potenzialità, a livello internazionale, <strong>de</strong>lle fibre naturali, sia per impiego tessile,<br />

sia per impieghi alternativi (materiali compositi, componentistica per auto, bioedilizia,<br />

cellulosa, etc.);<br />

2) Al forte interesse nel mondo agricolo per le colture industriali non alimentari alternative a<br />

quelle tradizionali, sempre più ecce<strong>de</strong>ntarie e meno remunerative;<br />

3) Alla crescente sensibilità per le problematiche ambientali che spinge sempre più ad<br />

utilizzare risorse rinnovabili, quali le piante erbacee da fibra in sostituzione alle piante legnose<br />

(per la salvaguardia <strong>de</strong>l patrimonio forestale) o di altre colture erbacee richie<strong>de</strong>nti elevati input<br />

energetici (in termini di combustibili, diserbo chimico, concimazione, irrigazione, etc.)<br />

La canapa è la pianta che rispon<strong>de</strong> meglio a tali esigenze in quanto presenta elevata<br />

potenzialità produttive, ottima idoneità per svariati usi, buona rusticità e capacità<br />

fito<strong>de</strong>purative <strong>de</strong>l terreno inquinato da metalli pesanti. Inoltre, è in grado di soffocare le<br />

infestanti. Dunque, la coltura non richie<strong>de</strong> trattamenti di difesa, trattamenti di diserbo chimico<br />

e neppure l’irrigazione, per lo meno nel Nord Italia. Per tutto questo la canapa si distingue<br />

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