DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

N: Va, va, diglielo perché se sono io faccio tutta la storia.
Z: Allora, in sintesi il discorso è questo: noi siamo partiti da… non da zero, da sottozero, perché non abbiamo
capitali da investire in questa cosa se non capitali umani, no? Quindi vi ho detto grosse competenze, ecc. Allora,
c’ho questa fase in cui ci troviamo ora necessita di lavoro per l’esterno e lavoro all’interno del progetto, no? Quindi ci
vuole una doppia presenza, ora come ora, si guadagna fuori e si porta dentro, per investire, no? Però questa è solo
una fase di passaggio perché, oltre all’agricoltura che come dicevo se non altro è un grosso risparmio, no?, c’è il
discorso della formazione e quello è anche un grosso lavoro, no?, perché possiamo fare corsi in tantissime cose, ma
non corsi intesi come s’intendono ora perché è alla moda fare corsi, no?, cioè, corsi proprio di entrata viva nelle
tematiche della terra, no? e quindi questo per esempio è un lavoro, è un’attività. Altre cose che stanno nascendo sono
i laboratori artigianali, per esempio falegnameria, tessitura, fabbricazione anche dei propri abiti, queste cose qui,
no?, e queste sono le attività che stanno nascendo. Ancora sono in fase organizzativa, quindi, non possiamo
dipendere da quelle, no? anche perché se non lavoriamo fuori non buttiamo dentro.
V: Sì sì sì sì.
Z: Però diciamo, il passaggio sarà da lavorare tutto fuori, a lavorare mezzo fuori e mezzo dentro, a lavorare tutto
dentro. Però, d’altra parte, siccome il progetto non è fine a se stesso, no? quindi non è che a un certo punto
s’inventeranno delle attività solo per poterci campare, no? Bisogna che questa abbia anche una relazione armonica
con gli altri, col territorio e tutto quanto, no? Quindi, finché ce ne sarà bisogno si lavorerà anche per terzi, dove per
terzi significa, per esempio nel caso della squadra che hanno fatto loro, no?, significa lavorare in sinergia. Cioè, una
parte del gruppo lavora insieme, e questo costruisce nuova relazione, nuova abitudine a stare insieme. C’è
formazione, perché s’impara a lavorare insieme, s’insegna ai ragazzi giovani a lavorare con certi criteri, si porta nei
confronti dell’utente di questo lavoro della nuova cultura. Quindi si scambia cultura, no? Quindi non è solo lavorare
fuori in modo “Madonna, non vedo l’ora di aver finito e di fare cavoli miei”. È comunque tessere delle
reti di relazioni, no? Poi piano piano si lavorerà più dentro, però nella misura in cui non si dovrà, per dire, non so,
coltivare il turismo nella maniera in cui fanno tutti perché se no altrimenti non entrano soldi, no? Dovrà comunque
essere sempre un rapporto di relazioni e di scambio, da costruire giorno per giorno, no?
P: Comunque pensate anche a questo, insomma, a un turismo diciamo di questo tipo.
Z: Sì, è certo. Più che il turismo, di avere…
N: Poi anche se non ci si pensa, ti posso garantire che quest’anno è arrivata tanta gente, penso che
sia…
P: Che voleva rimanere un po’ di tempo.
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Z: Sì, infatti.
N: C’è persone che sono arrivate, dice “siamo arrivate per du giorni” e poi sono state un mese, capito?
Z: Sì, gente che vedevi arrivare con lo zaino in spalla, a piedi, cioè, sono cose che attraggono e quindi…
P: Cioè, gente che poi si mette a lavorare con voi praticamente?
Z: Si mette a lavorare con noi sì
P: Anche magari senza esperienza?
Z: Sì ma anche tanti anche con esperienza da portare, quindi, da scambiare, perché poi ognuno ha
le sue di esperienze, no?
P: Si capisce…
Z: Anche se sono tante diverse ma uno che ti viene lì con lo zaino in spalla, qualcosina c’ha alle
spalle no?
V: Sì sì sì.
Z: E quindi è comunque sempre un modo di arricchirsi tutti quanti, no? Poi, appunto, l’altro
giorno mi chiedeva un’amica, no?, già che gli spiegavo un po’ tutte le mie attività, e mi dice “Ma