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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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di Rossi. Per questi, essa era soltanto una possibilità di diventare proprietari di terre, o<br />

soltanto di uscire dall’Italia. Alcuni vi arrivarono casualmente, altri non erano adatti alla<br />

ru<strong>de</strong> vita <strong>de</strong>i pionieri. I mezzi di esistenza erano di gran lunga insufficienti per tutti:<br />

mancavano alimenti e la maggior parte di loro doveva alloggiare ammucchiata nel<br />

baraccone. Infine, la vita comune, il lavoro comunitario, la divisione <strong>de</strong>l frutto <strong>de</strong>l lavoro<br />

tra tutti era, per molti <strong>de</strong>i membri, inaccettabile. “Si fecero palesi però gli egoismi di<br />

famiglia, e la parentela spesso mangiava mentre gli altri digiunavano” (ROSSI (Cardias),<br />

1993:25).<br />

Rossi rientrò in Brasile nel luglio 1891 128 . In quel periodo una “squadra<br />

numerosissima lavorò sempre alle stra<strong>de</strong> dove fortunatamente (…) il lavoro richiesto era più<br />

apparente che reale. Altri terminarono la costruzione <strong>de</strong>l baraccamento, ingrandirono l’orto<br />

<strong>de</strong>lla comunità, fecero un piazzale davanti all’abitazione, iniziarono la fabbricazione <strong>de</strong>i<br />

mattoni e costruirono una lunga paracinta per chiu<strong>de</strong>rvi il bestiame comprato dalla comunità.<br />

Come organizzazione, questo periodo fu caratterizzato da un grottesco sistema di<br />

referendum, per cui la popolazione per<strong>de</strong>va molto tempo in assemblee oziose, dalle quali non<br />

emergevano commissioni, si votavano regolamenti, si parlamentarizzava fino a incretinire. La<br />

colonia, in quel tempo, non ebbe la coscienza anarchica che poteva salvarla, e dové morire”<br />

(ROSSI (Cardias), 1993:26).<br />

Questa situazione non tardò a cambiare. Quelli che non si adattavano alla realtà<br />

<strong>de</strong>lla Cecilia e che volevano ricostruire in Brasile la vita che avevano in Italia presto<br />

cominciarono a voler “organizzare” la colonia e a esercitare “funzioni di comando”. Lo<br />

scontro tra i due gruppi fu inevitabile, provocando un aumento <strong>de</strong>l numero <strong>de</strong>lle<br />

assemblee, senza che si riuscisse ad arrivare a un consenso. Verso la “metà di Giugno <strong>de</strong>l<br />

128 Nonostante la sua assenza, Rossi si mantenne informato su ciò che lì acca<strong>de</strong>va. Nel suo libro,<br />

informa che verso la fine <strong>de</strong>l 1890 i coloni avevano atterrato un tratto di bosco per mettere il<br />

terreno a coltura e costruito una paracinta <strong>de</strong>stinata a proteggere la piantagione di granturco<br />

<strong>de</strong>ll’invasione <strong>de</strong>l bestiame. Quest’ultima, però, non fu sufficiente per trattenerlo e, nei primi <strong>de</strong>l<br />

1891, esso vi riuscì a entrare, distruggendola. Nel gennaio 1891 arrivarono alcune famiglie di<br />

contadini che non andarono d’accordo con i pionieri, ma ciò nonostante i lavori agricoli<br />

continuarono. Alcuni coloni si die<strong>de</strong>ro alla costruzione di un baraccone d’alloggio usato come<br />

abitazione comune per i nuovi arrivati, spazio di riunioni, di pasti collettivi e di abitazione per i<br />

celibi. Altri invece lavorarono nelle stra<strong>de</strong> comunali <strong>de</strong>l governo, a profitto <strong>de</strong>lla comunità. Dal<br />

marzo fino al maggio 1891 la colonia ricevette numerosi arrivi, raggiungendo più di 150 integranti.<br />

DE MELLO NETO, inoltre, informa che in un articolo pubblicato come supplemento letterario<br />

sulla rivista «La Révolte» di Parigi <strong>de</strong>lla settimana 01-07 ottobre 1892, CAPPELLARO informa che<br />

nel maggio 1891 la colonia aveva ricevuto dal governo brasiliano la somma di 2.884 franchi,<br />

sussidio <strong>de</strong>stinato a titolo di aiuto a tutti gli immigranti stabilitisi nella regione durante il suo primo<br />

anno. Infine, l’autore cita anche una lettera scritta dal Rossi alla sua famiglia dove, oltre a smentire<br />

le accuse che responsabilizzavano la miseria come causa <strong>de</strong>lle diserzioni nella Cecilia, menzionava<br />

un altro sussidio di L. 1.100, sempre dal governo, ma di cui la colonia non poté usufruire perché<br />

non rispettò l’esigenza che fosse costruita una piccola casa in legno per ogni singola famiglia, fatto<br />

che l’anarchico attribuiva alla pigrizia e alla distorsione culturale <strong>de</strong>i coloni.<br />

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