DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

hanno uno stipendio di 260 euro, e tutte le spese – eccetto le telefonate private – sono a
carico della cooperativa. Nel 2001, Mogliazze ha ospitato l’incontro annuale delle
comunità ed ecovillaggi aderenti alla RIVE.
4.2.1.4. La Confederazione dei Villaggi Elfici
La storia degli elfi comincia nel 1980, quando un gruppo di persone ha deciso di
occupare un piccolo borgo abbandonato immerso nei boschi dell’Appennino toscoemiliano,
con l’obiettivo di costruire “in un luogo lontano dai fragori della città, dalla logica
repressiva del capitale, […] una contro-società libertaria e conviviale” (CARDANO apud
OLIVARES, 2003:63). Il posto è stato chiamato “Gran Burrone” e si trattava di proprietà
di privati che l’avevano abbandonato ormai da tempo. Quando hanno saputo, dopo alcuni
mesi, che le loro case erano state occupate sono andati a vedere di che cosa si trattava, ma
alla fine non hanno fatto causa, chiedendo agli occupanti di firmare un documento dove si
responsabilizzavano per qualunque cosa succedesse da quel momento in avanti. Passati
vent’anni, i vecchi proprietari non hanno più nessun diritto su quelle terre. Esse non
appartengono nemmeno agli elfi che, però, hanno il loro usufrutto.
Il successo dell’esperienza ha spinto altre persone a occupare altri piccoli borghi,
casali e case abbandonate nelle vicinanze – come Piccolo Burrone, Pastoraio, Casa Sarti e
Casa Balli – alcuni di proprietà demaniali, altri presi in affitto con un contratto regolare.
Secondo PIACENTINI 390 , Gran Burrone è diventato, ormai, una “scuola” dove la gente
arriva, passa quattro o cinque anni in adattamento e poi si sposta a Casa Sarti, Casa Balli o
va alla ricerca di un’altra casa da sistemare 391 .
Gli elfi sono stati da sempre molto attivi sul territorio. Nell’84, con l’occupazione di
Casa Sarti, riescono ad impedire un affare miliardario di speculazione immobiliaria da
parte di alcuni privati. Nell’88 impediscono un progetto di sfruttamento del bosco
presentato dalla cooperativa dei cacciatori, aumentando così la loro credibilità tra le
popolazioni dei paesi nei dintorni. Sin dall’84, quando è nato il primo bambino, sono
riusciti ad ottenere la residenza nella valle. Inoltre, per toccare il villaggio e poter
recuperare le case, alcuni di loro hanno anche lavorato fuori per guadagnare. L’idea era di
essere il più autosufficiente possibile e quindi di far rivivere il borgo senza contare su
390 PIACENTINI è uno dei pionieri di “Gran Burrone”. È stato intervistato da Silvia Montevecchi nel
febbraio 2002. L’intervista è consultabile on line all’indirizzo:
. L’ultima consultazione
è stata effettuata il 23 febbraio 2004.
391 Di solito quando le coppie hanno i primi bambini.
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