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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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Per quanto riguarda la vendita diretta al consumatore, un punto che vale la pena di<br />

sottolineare è che essa non significa soltanto la soppressione <strong>de</strong>ll’intermediario, ma anche<br />

l’instaurazione di un contatto diretto fra produttore e consumatore, fatto che permette la<br />

trasmissione <strong>de</strong>lla cultura <strong>de</strong>l prodotto, dando a esso un valore aggiunto tale da far la<br />

differenza e da ren<strong>de</strong>rlo non sostituibile nella preferenza <strong>de</strong>l consumatore rispetto ad altri<br />

prodotti analoghi. In questo senso, l’attività <strong>de</strong>l Presìdio contribuisce alla diffusione non<br />

solo <strong>de</strong>lla conoscenza <strong>de</strong>l prodotto ma anche <strong>de</strong>l territorio a cui è legato, oltre che alla<br />

crescita <strong>de</strong>lla sua immagine. Questo, infatti, è uno <strong>de</strong>i principali risultati attesi dalla<br />

sinergia prodotto-territorio.<br />

Nonostante le difficoltà, i risultati ottenuti dai Presìdi sono molto positivi, potendosi<br />

notare nel ripristino <strong>de</strong>ll’attività con significativo aumento <strong>de</strong>lla produzione, come è il<br />

caso <strong>de</strong>lla Gallina Padovana; nell’incentivo a forme associative tra i produttori come i<br />

consorzi e le associazioni; nel passaggio di un’attività amatoriale a una condizione di<br />

mercato. “Ogni presidio è un mo<strong>de</strong>llo imprenditoriale a sé stante (…). Accanto a presidi<br />

‘nucleari’ (formati da 1 o 2 azien<strong>de</strong>) se ne collocano altri dove il loro numero è senz’altro<br />

rilevante (fino a 80); esistono presidi caratterizzati dalla presenza di un ‘centro’ (una azienda<br />

produttivamente dominante) ed altri più spiccatamente reticolari; presidi monofunzionali e<br />

presidi con diversificazione <strong>de</strong>lle fasi di attività produttiva; presidi dove le relazioni fra le<br />

diverse azien<strong>de</strong> si sono formalizzate (consorzi, associazioni) ed altri dove risultano al<br />

momento ancora assenti forme di cooperazione interna” (CORIGLIANO & VIGANÒ,<br />

2002:32).<br />

Inoltre, “l’azione di Slow Food a favore <strong>de</strong>i presidi non si limita alla proposta di<br />

un’i<strong>de</strong>a, ma si esplicita in un insieme di azioni di accompagnamento: assistenza alla<br />

costituzione, comunicazione all’interno <strong>de</strong>i propri canali, collaborazione <strong>de</strong>ll’ufficio stampa di<br />

Slow Food, presenza nel sito Internet, partecipazione a fiere nazionali ed internazionali,<br />

segnalazione <strong>de</strong>i prodotti agli operatori economici potenzialmente interessati”<br />

(CORIGLIANO & VIGANÒ, 2002:32).<br />

L’azione sul territorio ha quindi, come risultato, l’incentivo a quello che viene<br />

chiamato dal movimento una “nuova agricoltura” fatta di colture sane e non transgeniche<br />

e non omologata, che punta sulla qualità, sulla biodiversità, sul rispetto <strong>de</strong>ll’ambiente, <strong>de</strong>l<br />

produttore e <strong>de</strong>l consumatore 340 .<br />

340 SLOW FOOD. La nuova agricoltura. Consultabile on line all’indirizzo: <br />

seguendo il percorso: I PresìdiI presìdi e la nuova agricoltura L’ultima consultazione è stata<br />

effettuata il 06 febbraio 2004.<br />

375

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