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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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Resulta evi<strong>de</strong>nte per ciò, che la produzione alla Cecilia non ha avuto altro stimolo<br />

all’infuori <strong>de</strong>l <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio di acquistare il benessere collettivo nel quale il nostro benessere<br />

particolare è compreso. L’attività produttiva si è quindi svolta malgrado e contro gli egoismi<br />

ristretti, e specialmente contro l’egoismo domestico, che ogni utilità vorrebbe far convergere<br />

nel senso <strong>de</strong>lla famiglia, e dalla famiglia vorrebbe respingere ogni equa parte di sacrifici e di<br />

privazioni.<br />

Eppure senza il sussidio <strong>de</strong>i mo<strong>de</strong>rni strumenti di produzione, senza altro stimolo che il<br />

buonsenso, malgrado la incapacità generale, sono stati eseguiti lavori di ogni specie” (ROSSI<br />

(Cardias), 1993:37/38). Lavori faticosi, pericolosi, intellettuali, industriali, domestici, di<br />

utilità immediata o a lunga sca<strong>de</strong>nza sono stati svolti con successo in Cecilia, in gruppi<br />

sotto il controllo reciproco, oppure da soli e senza nessun controllo. Gli abitanti <strong>de</strong>lla<br />

comunità hanno vissuto senza leggi né regole, nella più completa libertà.<br />

“Non leggi, né regolamenti, né statuti, né liberi patti, non supremazia di maggioranze,<br />

né comizi popolari, né organi di governo o di amministrazione; tutt’al più influenze,<br />

energicamente contrastate, di parentado e di capacità.<br />

All’infuori di questo, libera iniziativa personale, accordo volontario, azione equivalente<br />

<strong>de</strong>l criticismo e <strong>de</strong>lla tolleranza.<br />

In tali condizioni, ciascuno si abitua a salvaguardare facilmente il suo diritto, senza<br />

doverlo far dipen<strong>de</strong>re dalla benevolenza altrui. E questo è l’essenziale” (ROSSI (Cardias),<br />

1993:39). Rossi sottolinea anche il fatto che in Cecilia non sia mai successo un atto di<br />

violenza. Riguardo alla vita morale, egli riteneva che essa non si trovava ancora in<br />

rapporto con il suo ordinamento economico e politico, sia per il poco tempo trascorso<br />

perché si potessero sviluppare e consolidare le facoltà morali correlative al nuovo<br />

ordinamento sociale, sia per l’azione micidiale <strong>de</strong>lla miseria e <strong>de</strong>lle privazioni che<br />

obbligava i coloni alla schiavitù <strong>de</strong>l lavoro giornaliero senza permettere la libertà di<br />

scegliere le cose che concorrevano a costituire il benessere individuale. Questo stato di<br />

cose, secondo lui, non poteva fare a meno di inasprire e irritare le persone e più ancora le<br />

famiglie.<br />

Quando Rossi fece questi ragionamenti la Cecilia aveva tre anni ed esisteva ancora<br />

e, secondo lui, aveva già raggiunto il suo obiettivo. Infatti, egli afferma che tutti coloro che<br />

avevano partecipato più a lungo <strong>de</strong>ll’esperimento erano ormai convinti <strong>de</strong>lla praticabilità<br />

<strong>de</strong>l comunismo e <strong>de</strong>ll’anarchia in tutta la vecchia società, e riteneva che, dinanzi le<br />

difficoltà estrinseche dalle quali l’esperimento era circondato, non c’era più bisogno di<br />

continuare. L’anarchico era sicuro che, per quelli che chiamava “il popolino intellettuale”,<br />

la fine <strong>de</strong>lla colonia avrebbe significato il fallimento <strong>de</strong>ll’esperimento. Ma era altrettanto<br />

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