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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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Per BAKUNIN, l’associazione e la fe<strong>de</strong>razione costituiscono la base sulla quale si<br />

ricostruirebbe la società dopo l’abbattimento <strong>de</strong>l sistema attuale. Inoltre, BAKUNIN<br />

afferma “che il fine supremo <strong>de</strong>ll’umanità è «la conquista e la realizzazione <strong>de</strong>lla libertà e <strong>de</strong>l<br />

pieno sviluppo materiale, intellettuale e morale di ognuno, attraverso la più completa<br />

solidarietà economica e sociale fra tutti gli esseri viventi sulla terra». Egli distingue nettamente<br />

fra società e Stato: la società per lui è qualcosa di naturale, comune all’uomo e a moltissime<br />

specie di animali, e va accettata perché fa parte <strong>de</strong>ll’ordine naturale; lo Stato è invece la causa<br />

di ogni oppressione, politica ed economica, è forza bruta organizzata, creata al solo scopo «di<br />

organizzare il più vasto sfruttamento <strong>de</strong>l lavoro a profitto <strong>de</strong>l capitale concentrato in un<br />

ristrettissimo numero di mani. (…)» (Dio e lo Stato)” (TARIZZO, 1976:46).<br />

Davanti a tutti questi presupposti, la Fratellanza risultava, così, “avversa all’autorità,<br />

allo stato, alla religione, favorevole al fe<strong>de</strong>ralismo e all’autonomia comunale; accettava il<br />

socialismo per la ragione che il lavoro «<strong>de</strong>v’essere l’unica base <strong>de</strong>l diritto umano e<br />

<strong>de</strong>ll’organizzazione economica <strong>de</strong>llo stato»; affermava che la rivoluzione sociale non poteva<br />

affidarsi a mezzi pacifici.<br />

Per quanto riguarda però l’organizzazione, la Fratellanza Internazionale progettava una<br />

struttura gerarchica e die<strong>de</strong> un rilievo <strong>de</strong>cisamente non libertario alla disciplina interna”<br />

(WOODCOCK, 1966:140/141).<br />

Nel settembre 1867 BAKUNIN partecipò a un congresso svoltosi a Ginevra “per<br />

discutere <strong>de</strong>l «mantenimento <strong>de</strong>lla libertà, <strong>de</strong>lla giustizia e <strong>de</strong>lla pace» nell’Europa minacciata<br />

dal conflitto tra la Prussia e la Francia imperiale” (WOODCOCK, 1966:142). In<br />

quell’occasione venne fondata la “Lega <strong>de</strong>lla Pace e <strong>de</strong>lla Libertà” e BAKUNIN riuscì a<br />

essere eletto al suo comitato centrale. Al preparare i rapporti per il secondo Congresso che<br />

si sarebbe svolto l’anno successivo “compose una vasta tesi, pubblicata poi con il titolo<br />

Fe<strong>de</strong>ralismo, socialismo e antiteologismo. La parte <strong>de</strong>dicata al fe<strong>de</strong>ralismo era basata sempre sulle<br />

i<strong>de</strong>e di Proudhon, e ancora Proudhon dominava in parte le sezione sul socialismo, che<br />

sottolineava la struttura classista <strong>de</strong>lla società contemporanea e l’inconciliabilità <strong>de</strong>gli interessi<br />

di capitalisti e lavoratori. Bakunin <strong>de</strong>finiva il suo atteggiamento socialista in questi termini:<br />

Ciò che chiediamo, è che sia nuovamente proclamato questo gran<strong>de</strong> principio <strong>de</strong>lla rivoluzione<br />

francese: che ogni uomo <strong>de</strong>ve avere i mezzi materiali e morali di sviluppare tutta la sua umanità. E<br />

questo principio, a nostro parere, va tradotto nel seguente problema: organizzare la società in<br />

modo tale che ogni individuo, uomo o donna, trovi nascendo mezzi il più possibile eguali<br />

per lo sviluppo <strong>de</strong>lle sue differenti facoltà e per l’utilizzazione di esse attraverso il lavoro;<br />

organizzare una società che, ren<strong>de</strong>ndo impossibile per qualunque individuo, chiunque<br />

sia, lo sfruttamento di un altro, permetta a ciascuno di partecipare <strong>de</strong>lla ricchezza <strong>de</strong>lla<br />

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