16.06.2013 Views

DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

che hanno diciamo avuto notevoli guadagni nel settore tessile, hanno, stanno reinvestendo nella<br />

riattivazione di fattorie rilevanti. Una di queste per esempio è la Fattoria <strong>de</strong>l Mollinaccio, ma ci<br />

sono anche altri grossi proprietari che possiedono diverse centinaie di ettari nella media valle<br />

soprattutto, che sono interessati a riattivare queste produzioni agricole, dall’allevamento<br />

all’agricoltura di qualità anche biologica. Fra l’altro molti di questi proprietari lavorano insieme,<br />

cioè possono sviluppare sinergie perché hanno, per esempio, uno di questi ha una importante<br />

attività turistica a Montecatini, un punti vendita dove può tranquillamente commercializzare i<br />

prodotti che produce a Val di Bisenzio. Quindi questo è un elemento importante. E un altro<br />

aspetto è quello che abbiamo cercato di sviluppare noi ma con il Piano Provinciale Territoriale che<br />

però non è ancora evoluto perché ci vorrebbe appunto un soggetto, un’agenzia di sviluppo in<br />

grado di seguire questo aspetto visto che la Provincia non fa in questo momento, questo, non ha<br />

questo ruolo. Cioè, di sviluppare <strong>de</strong>lle sinergie anche con la Piana Agricola Pratese, quella parte di<br />

pianura dove c’è un territorio agricolo interessante che però per ora è <strong>de</strong>stinato soprattutto<br />

all’agricoltura industrializzata legata ai regimi <strong>de</strong>i sussidi <strong>de</strong>ll’Unione Europea ma che però <strong>de</strong>ve<br />

necessariamente riconvertirsi perché questi sussidi finiranno nel 2006 per cui non sarà più<br />

possibile praticare questo tipo di agricoltura. Quindi è necessario attivare <strong>de</strong>lle forme di agricoltura<br />

di qualità, probabilmente agricoltura multifunzionale, urbana, di servizi, anche urbano, quindi,<br />

didattica, loisir, vendita di prodotti, ricreazione, ecc.<br />

Una di queste ipotesi era per esempio di produrre foraggi biologici o comunque controllati, là, per<br />

alimentare l’allevamento <strong>de</strong>lla razza Calvana, che è un allevamento biologico che fra l’altro è<br />

tutelato anche dalla Regione Toscana con <strong>de</strong>gli incentivi. E un’altra ipotesi era invece anche quella<br />

di produrre e riattivare una filiera completa di produzione <strong>de</strong>l pane tipico di Prato che si chiamava<br />

Bozza Pratese, per la quale esistono anche <strong>de</strong>gli incentivi da parte di un consorzio regionale che è di<br />

Siena, Toscana Cereali, che potrebbe sviluppare questo tipo di, cioè supportare questo tipo di<br />

azione. Questo è un po’ nella, diciamo…<br />

Poi va beh, c’è tutto l’aspetto, non so se ha a che fare, però, nella piana, un altro aspetto<br />

importante potrebbe essere quello <strong>de</strong>ll’agricoltura no food legata sia alle piante tessili – quindi<br />

canapa, lino, cotone – ma anche alle piante che possono produrre coloranti – le piante tintorie – e<br />

anche quelle che possono produrre olii, oleati per la produzione tessile, quindi, non di sintesi ma<br />

olii naturali, come venivano prodotti nel passato. E qui su questo c’è una iniziativa interessante<br />

<strong>de</strong>lla Confe<strong>de</strong>razione Italiana di Agricoltori, <strong>de</strong>lle donne, la Confe<strong>de</strong>razione Italiana di Agricoltori<br />

che aveva promosso un convegno un paio d’anni fa che si intitolava Donne in campo. È un progetto<br />

che credo stia andando avanti che però, ecco, avrebbe bisogno anche quello di una messa in rete<br />

un po’ con tutta la…<br />

Il problema grosso <strong>de</strong>lla piana pratese è che chi coltiva attualmente non sono i proprietari ma<br />

sono soggetti in affitto che lavorano, fanno lavorare la terra per contoterzi, cioè da…<br />

V: “Contoterzi” che cos’è?<br />

D: Contoterzi sono <strong>de</strong>lle azien<strong>de</strong>, non necessariamente agricole, che però possiedono macchine,<br />

macchinari agricoli, e che lavorano, fanno le varie operazioni di lavorazione <strong>de</strong>lla terra per altri.<br />

V: Ho capito.<br />

D: E lì è molto diffuso, ci sono anche <strong>de</strong>lle grosse anche azien<strong>de</strong>, credo non tutte di Prato, anche<br />

di Calenzano, che lavorano appunto in maniera estensiva la terra.<br />

V: Quindi l’affittuario contratta questa azienda che viene e fa il lavoro usando il suo macchinario e poi…<br />

D: È quello sì sì sì. Il pagamento avverrà probabilmente tramite quote di raccolto, non so come<br />

funziona. Però è molto diffuso il contoterzi. E questo è un problema, cioè il fatto che la proprietà<br />

non coincida con il coltivatore è un problema. L’altro problema è quello <strong>de</strong>ll’acqua, perché anche<br />

l’acqua è scarsa, è molto utilizzata dalle industrie, e quindi oggi ci sono <strong>de</strong>i progetti di riirrigazioni,<br />

566

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!