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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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2. La valorizzazione <strong>de</strong>l patrimonio territoriale e lo sviluppo locale autosostenibile<br />

2.1. L’origine <strong>de</strong>l concetto di sviluppo locale autosostenibile<br />

Prima di passare a trattare <strong>de</strong>ll’argomento centrale di questo paragrafo, vale la pena<br />

di fare un breve chiarimento sull’origine e il significato <strong>de</strong>l concetto di sviluppo locale<br />

autosostenibile. Secondo TAROZZI, il concetto di sostenibilità è un concetto che, nel<br />

trascorrere <strong>de</strong>l tempo, si è molto modificato, passando ad assumere una serie di significati<br />

che l’hanno reso troppo generico, talvolta anche ambiguo, e quindi poco utile ai fini <strong>de</strong>gli<br />

obiettivi di un progetto di valorizzazione <strong>de</strong>l patrimonio territoriale. È per queste ragioni<br />

che l’autore – insieme ad altri – propone il concetto di autosostenibilità, inten<strong>de</strong>ndo che “se<br />

sviluppo ha da essere, esso <strong>de</strong>bba basarsi sulle forze di chi lo progetta e <strong>de</strong>bba implicare<br />

solidarietà sincronica con le generazioni presenti e solidarietà diacronica con le generazioni<br />

future” (TAROZZI, 1998:23).<br />

Alle origini <strong>de</strong>l concetto di sostenibilità TAROZZI pone l’anno <strong>de</strong>l 1972 per due<br />

avvenimenti importanti. Il primo è la Conferenza di Stoccolma, organizzata dalle Nazioni<br />

Unite sull’ambiente umano con l’obiettivo di <strong>de</strong>finire una forma di sviluppo compatibile<br />

con la sopravvivenza fisica <strong>de</strong>l pianeta, dopo aver i<strong>de</strong>ntificato negli stili di consumo e di<br />

vita <strong>de</strong>lle popolazioni, soprattutto di quelle occi<strong>de</strong>ntali, una <strong>de</strong>lle cause <strong>de</strong>l problema<br />

sempre più evi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>l rapporto sviluppo/ambiente. Il risultato di questa conferenza è<br />

stato la proposta di un piano d’azione, anche se senza valore legale, per dare corpo alla<br />

consapevolezza ivi emersa di che tutti gli uomini hanno il diritto a vivere in un ambiente<br />

sano e il dovere di lasciare in eredità alle generazioni future le risorse naturali così come le<br />

hanno ricevute dalle generazioni prece<strong>de</strong>nti. “Tra i vari punti <strong>de</strong>ll’Action Plan ve n’è uno che<br />

indica espressamente la necessità di avviare uno sviluppo economico di tipo nuovo, che sia in<br />

maggiore armonia con l’ambiente” (GRECO, 2002:09) 223 .<br />

L’altro avvenimento sottolineato da TAROZZI è l’uscita <strong>de</strong>l Rapporto <strong>de</strong>l Club di<br />

Roma, Limits to growth, nel quale si <strong>de</strong>nunciava per la prima volta l’esaurimento <strong>de</strong>lle<br />

risorse e <strong>de</strong>lle materie prime non rinnovabili, indispensabili al mo<strong>de</strong>llo di sviluppo messo<br />

in pratica dai paesi industrializzati.<br />

223 Secondo GRECO, dopo la Conferenza di Stoccolma una serie di studiosi tra cui I. SACHS, B.<br />

WARD e M. STRONG hanno cominciato a lavorare sui fondamenti su cui appoggiare un’economia<br />

che si sviluppi in modo armonico, concentrandosi sull’interdipen<strong>de</strong>nza di tre fattori globali: la<br />

crescita <strong>de</strong>mografica, il <strong>de</strong>grado ambientale e lo sviluppo economico. È da questi studi che emergerà<br />

più tardi il concetto di ecosviluppo proposto da I. SACHS. Inoltre, dopo “Stoccolma le Nazioni Unite<br />

hanno cercato di <strong>de</strong>finire meglio i fattori ambientali che costituiscono problemi comuni, organizzando in<br />

successione una ‘Conferenza mondiale sulla popolazione’ (1974), una ‘Conferenza sull’acqua’ (1977) e la<br />

prima ‘Conferenza mondiale sul clima’ (1979)” (GRECO, 2002:11).<br />

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