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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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Infine SCHUMACHER richiama l’attenzione sulla necessità che lo sviluppo <strong>de</strong>bba<br />

partire dal popolo attraverso la sua educazione, organizzazione e disciplina, in modo da<br />

accelerare il progresso, e non dalla produzione di beni che diventano nella maggior parte<br />

<strong>de</strong>i casi accessibili a soltanto una minoranza <strong>de</strong>lla popolazione. Seguendo questa logica,<br />

l’autore ritiene che il compito <strong>de</strong>llo sviluppo sia quello di creare nuovi posti di lavoro per<br />

la popolazione che ne ha bisogno e che tale compito potrà essere pienamente realizzato,<br />

soprattutto nei paesi poveri, soltanto se basato su ciò che ha chiamato tecnologia intermedia<br />

ad alta intensità di lavoro.<br />

Da questo punto in poi, secondo TAROZZI, i concetti di “ecosviluppo e self-reliance<br />

verranno utilizzati in connessione tra loro per confluire nel concetto di sviluppo sostenibile,<br />

dove il ruolo <strong>de</strong>lla self-reliance sarà <strong>de</strong>stinato, soprattutto sul finire <strong>de</strong>gli anni ‘80, a per<strong>de</strong>re<br />

progressivamente di rilevanza” (TAROZZI, 1998:27). L’autore attribuisce tale fatto a tre<br />

ordini di metamorfosi in corso negli anni ’80.<br />

La prima, da lui chiamata universalistica, si caratterizza per l’espan<strong>de</strong>rsi <strong>de</strong>l dibattito<br />

sull’ecosviluppo e lo sviluppo alternativo in tutto il mondo e, concomitantemente, per<br />

l’espan<strong>de</strong>rsi <strong>de</strong>l movimento <strong>de</strong>lle ONG, <strong>de</strong>lle agenzie di cooperazione allo sviluppo e <strong>de</strong>lle<br />

agenzie internazionali e transnazionali che si collegano a istanze intergovernative come le<br />

Nazioni Unite e la Comunità Europea, rappresentando da un lato una svolta rispetto ai<br />

principi <strong>de</strong>llo sviluppo e, dall’altro, l’alzarsi <strong>de</strong>lle voci <strong>de</strong>i paesi <strong>de</strong>l Sud <strong>de</strong>l mondo<br />

all’interno di questo dibattito.<br />

La seconda, di carattere tecnico-operativo, è frutto dal bisogno di dare concretezza al<br />

discorso, di stimare, pianificare e valutare il lavoro svolto. È in questo contesto che la<br />

parola sostenibilità (sustainability) trova una sua prima <strong>de</strong>finizione ufficiale e, insieme a essa,<br />

altre quattro che diventeranno parole chiave nei discorsi sullo sviluppo alternativo: impatto<br />

(impact), efficacia (effectiveness), stima ex ante (appraisal ex ante) e valutazione (evaluation) 228 .<br />

TAROZZI richiama l’attenzione sul fatto che tra queste, “solo la effectiveness (…) si limita a<br />

valutare i risultati di un progetto sulla base <strong>de</strong>l conseguimento <strong>de</strong>gli obiettivi previsti. Già lo<br />

impact (…) comporta la presa in consi<strong>de</strong>razione <strong>de</strong>lle ricadute socioculturali e ambientali <strong>de</strong>l<br />

progetto, <strong>de</strong>i risultati che fuoriescono dalla sfera <strong>de</strong>gli obiettivi programmati, indipen<strong>de</strong>nti<br />

dalle intenzioni <strong>de</strong>l progettista: si tratta di un criterio che implica giudizi da stilare solo a<br />

progetto concluso o avanzato, giudizi su quanto il progetto ha già causato, da cui potrebbe<br />

conseguire la scelta di modificare o non replicare l’intervento” (TAROZZI, 1998:31).<br />

La terza metamorfosi i<strong>de</strong>ntificata dall’autore è quella disciplinare e si riferisce al<br />

ridimensionamento <strong>de</strong>l ruolo <strong>de</strong>lle scienze per quanto riguarda l’elaborazione <strong>de</strong>i piani di<br />

228 Per la <strong>de</strong>finizione di questi concetti fatta dall’OECD (Organization for Economic Co-operation and<br />

Development) ve<strong>de</strong>re TAROZZI, 1998, p. 30-31.<br />

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