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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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1830 4 , aveva introdotto “nei principali Stati <strong>de</strong>ll’Europa Occi<strong>de</strong>ntale <strong>de</strong>lle costituzioni<br />

borghesi mo<strong>de</strong>rnamente liberali (anti<strong>de</strong>mocratiche, ma anche nettamente anti-aristocratiche).<br />

Esse contenevano indubbiamente <strong>de</strong>i compromessi, imposti dal timore di una rivoluzione in<br />

massa che avrebbe trasceso le aspirazioni <strong>de</strong>l ceto medio mo<strong>de</strong>rato (…). Ma erano<br />

compromessi che <strong>de</strong>cisamente facevano pen<strong>de</strong>re la bilancia politica verso la borghesia”<br />

(HOBSBAWM, 1988:412/413). Anche la <strong>de</strong>mocrazia radicale aveva fatto importanti<br />

progressi, finendo per essere instaurata negli Stati Uniti. Nella politica internazionale c’era<br />

stata una rivoluzione totale. “Dal 1840 in poi il mondo era completamente dominato dalle<br />

potenze politiche ed economiche europee, a cui si aggiungeva la potenza crescente <strong>de</strong>gli Stati<br />

Uniti. (…) E in mezzo a questo predominio generale <strong>de</strong>ll’occi<strong>de</strong>nte la Gran Bretagna era in<br />

testa (…). (…) Mai, in tutta la storia <strong>de</strong>l mondo, una potenza ha esercitato da sola<br />

un’egemonia universale come quella esercitata dall’Inghilterra verso la metà <strong>de</strong>l secolo XIX<br />

(…). (…)<br />

Nondimeno, i primi segni <strong>de</strong>l futuro <strong>de</strong>clino <strong>de</strong>lla Gran Bretagna erano già visibili. Già<br />

nel quarto e nel quinto <strong>de</strong>cennio <strong>de</strong>l secolo XIX osservatori (…) avevano pre<strong>de</strong>tto che per la<br />

loro estensione e per le loro risorse potenziali gli Stati Uniti e la Russia avrebbero finito col<br />

diventare i due massimi giganti <strong>de</strong>l mondo; e all’interno <strong>de</strong>ll’Europa, ben presto la Germania<br />

(…) sarebbe entrata in concorrenza su un piano di parità. Solo la Francia era rimasta<br />

<strong>de</strong>finitivamente battuta nella corsa all’egemonia” (HOBSBAWM, 1988:413/414).<br />

Nel <strong>de</strong>cennio 1840 il mondo si trovava fuori <strong>de</strong>ll’equilibrio. Non c’era un analogo<br />

<strong>de</strong>lle forze <strong>de</strong>l cambiamento economico, tecnico e sociale <strong>de</strong>i cinquant’anni prece<strong>de</strong>nti.<br />

“Era inevitabile (…) che prima o poi la schiavitù e la servitù <strong>de</strong>lla gleba scomparissero<br />

ufficialmente (…), come era inevitabile che la Gran Bretagna non potesse rimanere per<br />

sempre il solo paese industrializzato. Era inevitabile che le aristocrazie terriere e le monarchie<br />

assolute dovessero capitolare in tutti i paesi nei quali si stava sviluppando una forte borghesia,<br />

4 La Rivoluzione <strong>de</strong>l 1830 attinse tutta l’Europa a ovest <strong>de</strong>lla Russia e il continente americano, e fu<br />

composta da sollevamenti rivoluzionari in diverse parte <strong>de</strong>ll’Europa. Essa segnò “la sconfitta <strong>de</strong>finitiva<br />

<strong>de</strong>l potere aristocratico da parte <strong>de</strong>lla borghesia nell’Europa occi<strong>de</strong>ntale. Nei cinquant’anni successivi la<br />

classe dirigente sarebbe stata la gran<strong>de</strong> bourgeoisie <strong>de</strong>i banchieri, <strong>de</strong>i grossi industriali e, talvolta, <strong>de</strong>gli alti<br />

funzionari statali, accettata da un’aristocrazia che si teneva in disparte o si rassegnava ad adottare una<br />

politica precipuamente borghese, non ancora minacciata dal suffragio universale, ma bersagliata<br />

dall’esterno dalle agitazioni <strong>de</strong>gli speculatori insoddisfatti o di minor calibro, <strong>de</strong>lla piccola borghesia e <strong>de</strong>i<br />

primi movimenti operai. Il sistema politico, in Gran Bretagna, in Francia e in Belgio, era<br />

fondamentalmente lo stesso: istituzioni liberali, difese contro il pericolo <strong>de</strong>lla <strong>de</strong>mocrazia dai requisiti<br />

patrimoniali o culturali che si richie<strong>de</strong>vano ai votanti (…) sotto un monarca costituzionale (…). (…) Ma,<br />

(…) il 1830 segna un’innovazione ancora più radicale: l’apparizione <strong>de</strong>lla classe operaia come forza<br />

indipen<strong>de</strong>nte e autocosciente sulla scena politica <strong>de</strong>lla Gran Bretagna e <strong>de</strong>lla Francia, e di movimenti<br />

nazionalisti in moltissimi paesi europei. Alla base di queste grandi trasformazioni politiche stanno altre<br />

grandi trasformazioni nello sviluppo economico. In ogni aspetto <strong>de</strong>lla vita sociale il 1830 segna una svolta;<br />

di tutte le date, tra il 1789 e il 1848, questa è indubbiamente la più memorabile” (HOBSBAWM,<br />

1988:159/160).<br />

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