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DOTTORATO DI RICERCA - Departamento de Geografia

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vedi “Vedi quello, lo voglio proprio bene”. E tu <strong>de</strong>vi essere anche un amico. Tu che pensi assolutamente<br />

che nei bambini si crea una personalità. Non <strong>de</strong>vi dire “Questo è scemo”. Io, quando ero su, questo<br />

fa parte <strong>de</strong>lle i<strong>de</strong>e che tu chiamale come vuoi, io non la chiamo nemmeno anarchia, sono i<strong>de</strong>e<br />

libere di un libero pensatore… Perché sa, poi, dare un nome, è come mettere una specie di<br />

etichetta sulla banana, dice “Questa viene dall’Australia!”, che poi sono tutte banane! E allora invece<br />

l’uomo libero, un libero pensatore, chiamiamolo come volete.<br />

Io sono uno che non mi piace essere uno schiavo di una religione, uno schiavo di un pensiero<br />

altrui. Io sono uno che ruba la quintessenza di tutto ciò che <strong>de</strong>lla vita è bello, che mi piace, che è<br />

mio. Però non dico che è sbagliato quello che pensa un altro. È vero? Perché io sono… La<br />

musica, io, la musica non la sento. Sento la musica ma dalla natura. Una volta una signora ha<br />

scritto, mi dice “Ma Libereso, qual è la musica che ti piace di più?” “Non lo so, non la sento” “Come non la<br />

sente?” “No perché, se tu vuole sentire il volo di un Calabrone, io voglio sentire il Calabrone che vola”, cioè, è<br />

diverso. Te, <strong>de</strong>l Calabrone, ognuno può pren<strong>de</strong>re un’i<strong>de</strong>a… Io la prendo la mia i<strong>de</strong>a su quel volo<br />

<strong>de</strong>l Calabrone. Allora, capisce, in tutte le cose… Io sento il volare di un uccello per la musica.<br />

Semplicemente musica. La musica è una struttura di… È vero no? Ho ragione?<br />

G: Sì, sì<br />

L: E allora non esiste per me… Sa io poi, sono i pensieri miei che…Il mio padre mi diceva<br />

sempre, mi portava a sentire il mare in tempesta, “Questo è anarchia, è di scen<strong>de</strong>re nelle cose tanto<br />

profondamente di fare parte di quelle cose”. Così noi dobbiamo essere parte <strong>de</strong>lla vita me<strong>de</strong>sima, ma non<br />

<strong>de</strong>lla vita <strong>de</strong>lle armi… Io quello che mi parla di guerra è un <strong>de</strong>linquente, trattala come volete, è<br />

<strong>de</strong>linquenza. Quello che parla di amore e pace è libertà. Il pensiero <strong>de</strong>ve vagare sopra, ma non<br />

essere turbato da una nuvola. Devi ve<strong>de</strong>re la nuvola dove te lo porta. Se mi porta ***???, va bene,<br />

mi può seguire. Ma perché solamente ti porta via il tuo pensiero. Noi dobbiamo avere un gran<strong>de</strong>,<br />

una gran<strong>de</strong>, diciamo, teoria di pensieri che volano. Ogni tanto alla mattina ne pren<strong>de</strong> uno, è<br />

buono, va bene, i cattivi li lasci di nuovo andare che si rifacciano meglio perché, nel gran<strong>de</strong> orto<br />

<strong>de</strong>lla fantasia, tanta volta c’è la porcheria anche no? Non può essere tutto buono. E io dico se la<br />

terra tua la coltivi tu, e ne fai un pensiero, da quello che non è buono ci estrai il buono, capisce?<br />

La teoria è quella di… Io sono stato in India, mi sono fatto il Taribi, erano due mesi a piedi giù a<br />

trovare Dallai Lama. Mio figlio in quei tempi là era un po’… ci piaceva il buddismo. Ho <strong>de</strong>tto<br />

“Guarda che c’è una bellissima norma <strong>de</strong>lla religione, di un cinese che diceva «Tutte le religioni sono un paio di<br />

occhiali»” Tu, io scommetto che tu vedi blu, ma le lenti sono le stesse. E allora tutte le lenti, sono,<br />

gli occhiali sono le religioni. Io mi metto il blu, dico “È tutto blu” e ha ragione, vedi blu! Tu vedi<br />

nero, è tutto nero, ha ragione anche tu. L’altro vedi rosso, ma non è, sei tu che dai a questi paio di<br />

occhiali un nome, di una religione o di un pensiero. È vero? E allora, prima di dire “È tutto nero.<br />

No! È tutto rosso!” vai un po’ a ve<strong>de</strong>re dalle altre parti <strong>de</strong>l mondo e di farti una concessione tua.<br />

Tanto che io ho girato tanto e allora quando incontro i bambini indiani di quelle sperdute regioni<br />

<strong>de</strong>l <strong>de</strong>serto, <strong>de</strong>l Taar???, e ti guardano con <strong>de</strong>gli occhi meravigliosi, più espressivi di quelli <strong>de</strong>i<br />

nostri bambini che ormai sono opachi, non sai nemmeno dire se è rosso, ver<strong>de</strong>, giallo o blu, là<br />

invece senti che hanno vita. E allora dico “Perché non veniamo qua imparare la calma, la bellezza?”<br />

Loro sono stati tre ragazzi su dai Dallai Lama, su di Terra Missala???, e tu pensa che mi ha colpito<br />

molto una donna, e cioè son poveri lassù, non è che son ricchi. Son tutti buddisti, perché ormai<br />

sai, quella zona di <strong>de</strong>lla Massala??? è bellissima, è tutta foresta di… Io ci sono andato per ve<strong>de</strong>re i<br />

ceti di odara di dove nascevano. È faceva parte <strong>de</strong>l mio gioco. Allora lassù ho trovato una donna<br />

che ven<strong>de</strong>va in un negozio, nel negozio nel quale io sono andato a comprare un ****????. Ma mi<br />

ha colpito quegli occhi di una bambina che avrà avuto due anni che aveva in braccio, e io ho<br />

chiesto per piacere se me la dare per un momento e c’ho tenuto in braccio e poi ci ho <strong>de</strong>tto<br />

“Questa è la più bella cosa che ho visto. Ci sono fiori e cose ma questa è la più bella cosa che ho visto in queste<br />

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