J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it
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Sebbene, come dice Vicaire, l'origine dei canonici « è una parte<br />
oscura della storia » `, non c'è dubbio che Papa Urbano II<br />
considerasse la v<strong>it</strong>a dei canonici come autenticamente radicata nella<br />
prim<strong>it</strong>iva cristian<strong>it</strong>à, così come la v<strong>it</strong>a monastica. Il vescovo Eusebio di<br />
Vercelli (t 307) e S. Agostino (t 430) introdussero la v<strong>it</strong>a comune tra il<br />
loro clero; nel<br />
14 Cf. D. Rops, LEglise de la catédrale et de la croissade, Paris 1952; A. FLICHE -M. 1~URTIN,<br />
L'Histoire de l'Eglise, Paris 1940, vol. 7, pp. 483487; vol. 8, pp. 462-478; tr. <strong>it</strong>., Storia della Cbiesa,<br />
SALE., Torino 1971.<br />
15 Lettera del 28 gennaio, 1092 (PL 151, 338); cf. C. DEREiNE, « Chanoines », in Dictionnaire<br />
d'hist. et de géogr. ecclés., vol. 12, 1962, col. 385386; J. LECLERCQ et al., op. C<strong>it</strong>., pp. 137-145.<br />
16 M. H. VICAIRE, The Aposiolic Life, tr. K. POND, Priory Press, Chicago, Ill., 1966, p. 53.<br />
535 il Concilio di Clermont definì i canonici come preti o diaconi<br />
assegnati a una Chiesa; il Vescovo Crodegando di Metz redasse una<br />
regola per il suo clero (c. 755) basata sulla regola di S. Benedetto; il<br />
Sinodo di Aix-la-Chapelle (816-817) promulgò la nuova Regula<br />
Canonicorum che esigeva la v<strong>it</strong>a comune e l'obbedienza al superiore,<br />
ma permetteva il possesso dei beni. Tuttavia, i Canonici regolari,<br />
come noi li conosciamo oggi, nacquero solo nella seconda metà dell'XI<br />
secolo. Nello stesso periodo la regola di S. Agostino divenne la base<br />
per la v<strong>it</strong>a dei Canonici regolari ed essi stessi furono riconociuti come<br />
religiosi, ma distinti dai monaci. 1 canonici diocesani preti intanto<br />
abbandonarono la v<strong>it</strong>a comun<strong>it</strong>aria, conservando la rec<strong>it</strong>a dell'Ufficio<br />
Divino della Cattedrale.<br />
Nel 1059 il Sinodo di Roma impose la v<strong>it</strong>a comune a tutti i chierici<br />
ordinati per una specifica Chiesa o cattedrale, e durante PXI secolo<br />
molti cap<strong>it</strong>oli cattedrali o cap<strong>it</strong>oli di collegiate adottarono la regola di<br />
S. Agostino. 1 canonici, che vivevano così, divennero Canonici<br />
regulares, distinti dai Canonici saeculares (canonici preti diocesani),<br />
perché essi pronunciavano anche i voti religiosi di povertà, cast<strong>it</strong>à e<br />
obbedienza. Mentre alcuni cap<strong>it</strong>oli rimasero autonomi, altri, ad un<br />
certo punto, si riunirono in congregazioni `.<br />
All'inizio, la v<strong>it</strong>a canonica offriva ai preti diocesani, ordinati per il<br />
ministero, l'opportun<strong>it</strong>à di vivere la v<strong>it</strong>a comune in povertà. Il primo<br />
problema che si presenta è questo: perché i preti diocesani<br />
abbracciavano questa forma di v<strong>it</strong>a? Secondo S. Agostino ciò era utile<br />
alla perfezione della car<strong>it</strong>à. Dice, infatti, nella sua regola: « Devi<br />
desiderare di vivere nella tua comun<strong>it</strong>à in unanim<strong>it</strong>à, avendo un<br />
cuore solo e un'anima sola in Dio, dal momento che è per questo che<br />
sei venuto a vivere insieme ». Tra il IX e l’XI secolo la v<strong>it</strong>a canonica fu<br />
proposta e poi imposta ai preti diocesani come protezione