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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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sacra dottrina, ma era stato condannato per i suoi tentativi. La<br />

teologia continuò ad essere uno studio della Scr<strong>it</strong>tura interpretata<br />

secondo i Padri della Chiesa. Nell'XI secolo, comunque, due fattori<br />

contribuirono grandemente alla nasc<strong>it</strong>a della Scolastica: le<br />

concordanze dei testi Patristici su questioni teologiche e l'amara<br />

disputa concernente i rispettivi ruoli della fede e della ragione,<br />

della rivelazione e della speculazione, della teologia e della filosofia<br />

«. Fu sub<strong>it</strong>o evidente, nell'insegnamento patristico, che molti dei<br />

testi erano incompatibili con gli altri, se non contradd<strong>it</strong>tori. Fu<br />

anche evidente che la ragione umana deve avere un ruolo da<br />

giocare nella comprensione e nello sviluppo della ver<strong>it</strong>à della fede.<br />

Congar sintetizza il problema del modo seguente:<br />

« L'XI secolo... è piagato da una lotta tra dialettici e antidialettici...<br />

La questione di fondo è: possono le dottrine cristiane essere<br />

comprese in termini razionali? Se no, quale status si deve dare<br />

alla ragione umana che è creazione di Dio e onore dell'uomo?...<br />

Se, d'altro canto, la risposta è ' sì ', questo non riduce le realtà<br />

cristiane puramente ad una questione di leggi generali che la<br />

ragione umana può raggiungere? E, in questo caso, dov'è il<br />

mistero, dov'è il supremo, unico e sovrano carattere delle realtà<br />

cristiane?<br />

Questo è, allora, il termine del problema tra dialettici e<br />

antidialettici. Alcuni tra i primi presero una posizione estrema.<br />

Essi asserivano con San Pier Damiani che la ragione non ha<br />

alcun ruolo importante nella cristian<strong>it</strong>à. Consideravano un<br />

sacrilegio ogni intervento dei dialettici sul sacro testo .<br />

Affermavano la trascendenza, il carattere dell'unica ver<strong>it</strong>à della<br />

fede cristiana, che ci è data non per modellarla in una scienza,<br />

ma per viverla nella pen<strong>it</strong>enza e nella fuga dal mondo. Questa è la<br />

soluzione ascetico-monastica che troveremo sub<strong>it</strong>o in S. Bernardo<br />

e, più tardi, in Pascal un'alienabile posizione cristiana.<br />

48 Cf. J. DE GifELLINCK, Le mouvement théologique du Me siècle, Paris 1914, pp. 41-56;<br />

311-338.<br />

Ma un'altra posizione è ancora possibile. C'è infatti una cosa che,<br />

più tardi, la Chiesa favorirà fortemente, cioè che tutti i dati siano<br />

posti in un ordine gerarchico. Questo è quanto asserì Lanfranco,<br />

avversario di Berengario e fondatore di quell'Abbazia di Bec, dove<br />

fioriranno presto le idee più valide di S. Anselmo » '.<br />

S. Anselmo (1033-1109) è considerato il « Padre della Scolastica ».<br />

Prendendo come guida Platone e S. Agostino, egli cercò di fornire<br />

alla fede una base razionale. Comunque, non cadde mai negli<br />

estremi del razionalismo, perché la sua fede era sempre il punto

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