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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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grande orologiaio o arch<strong>it</strong>etto dei teistí che lo pongono solo come<br />

creatore del mondo; dopo questo atto iniziale, il mondo e l'uomo non<br />

sono più rapportati al divino, ma a se stessi ed alla propria natura. Il<br />

Dio vivente è descr<strong>it</strong>to dalla Bibbia come fonte sovrana e misura di<br />

ogni uomo, al quale l'uomo e tutte le cose devono incessantemente<br />

essere rifer<strong>it</strong>i e devono conformarsi così che non solo si esiste, ma si<br />

esiste veramente, realizzando il significato, il compimento della<br />

propria esistenza » 1 3.<br />

13 Cf. J. P. JOSSUA, Op. C<strong>it</strong>., P. 128.<br />

L'iniziativa di Dio, comunque, richiede una risposta da Israele<br />

attraverso l'obbedienza alle leggi date sul Sinai e attraverso<br />

l'adorazione religiosa. Così, « l'obbligo del popolo di osservare i termini<br />

dell'alleanza è solennemente ratificato dall'olocausto, dai sacrifici e<br />

dall'aspersione del sangue (Es. 24,3-8). Inoltre, i capi della comun<strong>it</strong>à<br />

sono introdotti alla presenza di Dio e alla comunione con Lui nel<br />

Sacro Pasto (Es. 24,1-2; 9 - 11) » 14.<br />

Il timore che le azioni cultuali fossero puramente gesti vuoti,<br />

provocò la necess<strong>it</strong>à che esse scaturissero da una fede viva e<br />

dall'obbedienza alla parola di Dio e che la testimoniassero. Numerosi<br />

profeti insistettero molto su questo aspetto (Am. 5,21-27; Is. 1,10-16;<br />

Ger. 6,20), sottolineando il fatto che malgrado Israele avesse l'Arca e il<br />

Tempio, la presenza più vera di Dio non era in nessun posto<br />

materiale, ma nel cuore degli uomini. C'era sempre la tentazione di<br />

cedere al vuoto r<strong>it</strong>ualismo.<br />

Così il profeta Isaia (765-740 a.C.), la cui missione fu quella di<br />

denunciare il peccato di Israele e la punizione dell'infedeltà della<br />

nazione, descrisse Israele come « nazione peccatrice, popolo carico di<br />

iniqu<strong>it</strong>à! Razza di scellerati, figli corrotti! Hanno abbandonato il<br />

Signore, hanno disprezzato il Santo di Israele, si sono voltati indietro »<br />

(Is. 1,4). Un secolo più tardi Geremia (646 a.C. circa), descrivendo il<br />

peccato del regno e l'esilio di molti degli Israel<strong>it</strong>i, accusò Israele di<br />

molte infedeltà e predicò orrende punizioni nel nome di Jahvè (Ger.<br />

1-25). Non solo esso vagabondò lontano dalla presenza di Dio, ma Dio<br />

stesso sembrò disconoscerlo: « Anche se Mosè e Samuele si<br />

presentassero davanti a me, io non mi piegherei verso questo popolo.<br />

Allontanali da me: se ne vadano » (Ger. 15,1).<br />

Sembrava che il progetto divino si perdesse in un vicolo cieco. Ma<br />

non fu così. Dio era disposto a ricevere di nuovo Israele alla sua<br />

presenza se il popolo si fosse pent<strong>it</strong>o e fosse tornato all'obbedienza<br />

perfetta<br />

14 P. GRELOT, art. c<strong>it</strong>., P. 13.

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