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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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morali che, a loro volta, dispongono l'anima alla contemplazione. La<br />

v<strong>it</strong>a teologale è propria delle virtù teologali, e conduce alla perfezione<br />

delle virtù attraverso l'attuazione dei doni dello Spir<strong>it</strong>o Santo. Le<br />

operazioni della v<strong>it</strong>a attiva sono: « Dare il pane agli affamati,<br />

insegnare agli ignoranti la parola della sapienza, correggere chi<br />

sbaglia, richiamare all'umiltà il prossimo quando diventa superbo,<br />

curare gli<br />

44 Cf. J. LECLERCQ, F. VANDENBROUCKE, L. BoUYER, The Spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>y of the Middle Ages,<br />

Burns and Oates, London 1968; tr. <strong>it</strong>. La Spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à del Medioevo, Dehoniane, Bologna 1968.<br />

45 Cf. Moralia, 2,76-77; 31,87- 35,15; In Ezech., 1,4,8; 1,7,7; 2,4,4.<br />

46 Cf. G. C. CARLUCCIO, The ieven Steps to Spir<strong>it</strong>ual Perfection according to St. Gregory the Great,<br />

Ottawa 1949<br />

ammalati, aiutare i bisognosi e provvedere alle necess<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a » '.<br />

Nella v<strong>it</strong>a contemplativa, al contrario, l'uomo conserva. con tutta la<br />

forza, l'amore di Dio e del prossimo, ma rimane estraneo a tutte le<br />

attiv<strong>it</strong>à esterne, fedele alla volontà del Creatore, cosicché la mente ha<br />

piacere solo nel disprezzare tutte le preoccupazioni e può essere<br />

degna di vedere la faccia del suo Creatore '.<br />

Delle due v<strong>it</strong>e, quella attiva è necessaria per la salvezza, dice S.<br />

Gregorio, perché nessuno può essere salvato senza le buone opere,<br />

ma le virtù teologali sono necessarie per ulteriori mer<strong>it</strong>i. Perciò la<br />

distinzione di Gregorio tra v<strong>it</strong>a attiva, come la v<strong>it</strong>a delle virtù morali, e<br />

v<strong>it</strong>a contemplativa, come la v<strong>it</strong>a delle virtù teologali, potrebbe essere<br />

compresa nel senso che in quest'ultima le virtù teologali sono più<br />

chiaramente manifestate. E delle due v<strong>it</strong>e, dice S. Gregorio, « la v<strong>it</strong>a<br />

contemplativa dà maggiori mer<strong>it</strong>i che l'attiva... Sebbene la v<strong>it</strong>a attiva<br />

sia buona, la contemplativa è migliore » '. Poiché la v<strong>it</strong>a cristiana<br />

dovrebbe essere modellata su Cristo, la v<strong>it</strong>a contemplativa è possibile<br />

per l'uomo di ogni stato e condizione. « Cristo stesso, dice S. Gregorio,<br />

ne diede l'esempio: non ev<strong>it</strong>ò la cura del prossimo per amore della<br />

contemplazione né abbandonò la v<strong>it</strong>a contemplativa per occuparsi<br />

eccessivamente del prossimo » '. E poiché S. Gregorio sperimentò,<br />

nella sua v<strong>it</strong>a, la difficoltà dei due tipi di attiv<strong>it</strong>à, ammonisce i<br />

predicatori a non trascurare il servizio degli altri per la<br />

contemplazione e né a trascurare la contemplazione per impegnasi<br />

nell'apostolato `.<br />

S. Gregorio non perse mai di vista il fatto che il comando della car<strong>it</strong>à<br />

ha due direzioni, perciò l'attiv<strong>it</strong>à contemplativa, che nutre l'intim<strong>it</strong>à<br />

con Dio, non può essere mai separata completamente dall'apostolato,<br />

che provvede alle necess<strong>it</strong>a del<br />

Hom. in Ezech., 2,2,8.<br />

Ibid., loc. c<strong>it</strong>. ' Moralia, 6,61;

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