J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it
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Roma, egli si r<strong>it</strong>irò in sol<strong>it</strong>udine a Subiaco, a circa 60 Km da Roma.<br />
Tre anni più tardi, accettò con riluttanza l'inv<strong>it</strong>o di alcuni monaci a<br />
far loro da direttore spir<strong>it</strong>uale, ma quando essi si rifiutarono di<br />
seguire le osservanze monastiche, Benedetto r<strong>it</strong>ornò a Subiaco. Qui<br />
attirò seguaci, tanto da organizzare in poco tempo venti conventi di<br />
venti monaci ciascuno, quasi come le Laure di S. Pacomio in Oriente.<br />
Non c'era ancora nessuna regola di base per il governo di questi<br />
piccoli conventi, sebbene ciascuno fosse soggetto a un superiore e<br />
tutti fossero sotto la direzione di Benedetto.<br />
Secondo una leggenda, un frate delle vicinanze, di nome Fiorenzo,<br />
fece ogni sforzo per scred<strong>it</strong>are Benedetto e instillare sospetti nelle<br />
menti dei giovani monaci. Non sappiamo se quella fu la vera ragione<br />
della sua partenza, ma è certo che Benedetto si trisferì, con Mauro,<br />
Placido e parecchi compagni, a Montecassino 100 Km. circa a sud di<br />
Roma e lì, nel 529, iniziò la costruzione di un monastero. Più tardi<br />
mandò i<br />
monaci a fondare un altro monastero a Terracina.<br />
S. Benedetto spese il resto della sua v<strong>it</strong>a a Montecassino e morì nel<br />
547, a poco più di un mese dalla morte di sua sorella, S. Scolastica,<br />
abbadessa di un monastero di monache vicino Montecassino '.<br />
« Diversamente da Cesario, da Cassiodoro e da altre figure<br />
monastiche del periodo, S. Benedetto non è ricordato da alcuno dei<br />
suoi contemporanei né da alcuna opera letteraria che possa essere<br />
datata poco prima della fine del VI secolo.<br />
Egli poi non si identifica nella Regola, perciò essa non può essere<br />
usata come fonte di informazioni su di lui a meno che la sua patern<strong>it</strong>à<br />
letteraria non possa essere stabil<strong>it</strong>a altrimenti. Egli non ha lasciato<br />
nessun altro scr<strong>it</strong>to. La nostra conoscenza di lui dipende<br />
completamente da un'unica fonte, i Dialoghi di Papa Gregorio Magno »<br />
'.<br />
La regola di S. Benedetto è il documento più influente del<br />
monachesimo occidentale, e sebbene vi fossero numerose altre regole<br />
monastiche in questo periodo, fu proprio la regola di S. Benedetto che<br />
il Concilio di Aix-la-Chapelle (nell'817) propose come regola base della<br />
v<strong>it</strong>a monastica. Essa non e, come alcuni hanno affermato,<br />
interamente originale, ma si basa su numerose fonti precedenti come<br />
la regola di S. Pacomio, di S. Basilio, di Cassiano, di S. Agostino e la<br />
Regula Magistri ', S. Benedetto ebbe il mer<strong>it</strong>o di sintetizzare gli<br />
elementi essenziali di queste diverse fonti con il risultato che la sua<br />
Regola è, allo stesso tempo, una fedele continuazione delle tradizioni<br />
33 Cf. F. CABROL, Saint Benedict, Burns and Oates, Londra, 1934; J. Mc CANN, Saint Benedict,<br />
Sheed and Ward, New York 1937; J. CHAPMANN, Saint Benedict and the Sixth Century,<br />
Greenwood Press, Westport, CN, 1972; T. F. LINDSAY, St. Benedict: His Life and Work, Burns and