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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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10 Cf. J. SUMLER, ed., Corpus consuetudinum monasticarum, F. Schm<strong>it</strong>t, Siegburg 1963, vol.<br />

1, pp. 423-582.<br />

11 Cf. J. WINANDY, « L'oeuvre monastique de saint Benoît d'Aniane », in Afélanges Bénédictines,<br />

Fontenelle 1947, pp. 237-258.<br />

forza economica e lo Stato se ne assicurò il controllo riservandosi, in<br />

molti casi, il dir<strong>it</strong>to di nominarne l'abate. Questo fatto portò<br />

conseguenze disastrose » Il<br />

ILDEMARO<br />

Nell'VIII e IX secolo cominciarono ad apparire « consuetudini » e «<br />

statuti » che tentavano di dare maggiore uniform<strong>it</strong>à di v<strong>it</strong>a e di<br />

osservanza monastica. Essi furono necessari perché la regola di S.<br />

Benedetto non era un dettagliato codice di leggi: l'interpretazione di<br />

particolari questioni era lasciata all'abate del monastero. Benedetto di<br />

Aniane aveva già messo a punto una norma per le congregazioni dei<br />

monasteri sotto un solo capo, e, alla fine, i Benedettini vollero essere<br />

riconosciuti come ordine religioso `.<br />

Nello stesso tempo uno studio più intenso della regola di S.<br />

Benedetto portò alla composizione di numerosi commenti. Quattro di<br />

essi apparvero nella prima metà del IX secolo, benché alcuni studiosi<br />

preferiscano ridurli a due distinti e indipendenti commenti. Il primo<br />

fu attribu<strong>it</strong>o a Paolo Diacono intorno all'800; il secondo fu composto<br />

da Smaragdo intorno all'820; il terzo scr<strong>it</strong>to da Ildemaro tra l'840 e<br />

845; e il quarto, poi, più breve fu scr<strong>it</strong>to, sub<strong>it</strong>o dopo, dall'abate<br />

Basilio ".<br />

Ildemaro afferma che la v<strong>it</strong>a perfetta può essere vissuta ora come<br />

erem<strong>it</strong>a, ora come membro della comun<strong>it</strong>à, anche se mette in<br />

evidenza il valore della comun<strong>it</strong>à spir<strong>it</strong>uale basata su un solo<br />

battesimo, una sola fede, una sola speranza, un solo spir<strong>it</strong>o e una<br />

sola Chiesa. Infatti la v<strong>it</strong>a comune è adatta alla<br />

12 C. PEIFER, , in The Rule of St. Benedict, ed. T. Fry, L<strong>it</strong>urgical Press,<br />

Collegeville, NIN, 1981, pp. 122-123.<br />

13 Cf. J. LECLERCQ, >, in Rule and Life, ed.<br />

M. B. Pennington, Cistercian Publications, Spencer, MA, 1971, pp. 117-150.<br />

14 Cf. C. PEIFER, art. c<strong>it</strong>., pp. 124-125.<br />

maggior parte dei monaci; mentre la v<strong>it</strong>a sol<strong>it</strong>aria di un erem<strong>it</strong>a è<br />

possibile solo a pochi.<br />

Secondo Ildemaro, la spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à benedettina dovrebbe essere<br />

caratterizzata da un profondo senso del soprannaturale, da un<br />

intenso amore a Gesù Cristo, da una rinuncia totale, dalla coscienza<br />

della presenza di Dio, dalla virtù del santo timore, dall'obbedienza e

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