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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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stesso; la sua libertà lo ' emancipa ' da Dio. La scelta dell'uomo libero<br />

è la sola determinante delle sue azioni e se egli sceglie il bene o il<br />

male, l'atto procede interamente da questa sua libera scelta.<br />

Inoltre, poiché l'uomo, secondo i Pelagiani, non è in nessun modo<br />

affetto dal peccato originale o dai suoi effetti, egli è fondamentalmente<br />

buono e il suo libero volere è sufficiente a conservarlo senza peccato.<br />

La grazia non era considerata dai pelagiani un principio della v<strong>it</strong>a<br />

divina nell’'anima né una potenza che influisce sulle facoltà dell'uomo<br />

interiore; essa è qualcosa di interiore all'uomo. L'insegnamento e<br />

l'esempio di Cristo aiutano la nostra potenzial<strong>it</strong>à di fare il bene, ma<br />

l'attual<strong>it</strong>à del volere e del fare sono esclusivamente nelle nostre mani.<br />

Poiché l'uomo può raggiungere la sant<strong>it</strong>à con i suoi sforzi, lavorare in<br />

questo senso è per lui obbligatorio. Ogni atto buono è obbligante; non<br />

ci sono consigli, né vi è alcun reale bisogno di una preghiera di<br />

petizione. Non vi è nessuna distinzione tra peccato mortale e veniale,<br />

tutti i peccati sono egualmente gravi. Tutto ciò che resta è dovere e<br />

obbligo: ciò che un uomo può fare, lo deve fare.<br />

La risposta di S. Agostino ai pelagiani può essere sintetizzata nel<br />

modo seguente: a causa della bontà divina, Dio creò il mondo e<br />

l'uomo; l'uomo fu creato per un'intima unione di amicizia personale<br />

con un Dio personale. A questo fine, Dio creò i nostri progen<strong>it</strong>ori nello<br />

stato di innocenza e li dotò di doni preternaturali di immortal<strong>it</strong>à,<br />

immun<strong>it</strong>à dalle malattie e dalla morte, di conoscenza infusa e di<br />

perfetta integr<strong>it</strong>à. Il loro stato in relazione al peccato era posse non<br />

peccare e dopo il raggiungimento della gloria, il loro stato sarebbe<br />

stato non posse peccare. Nonostante tutti i doni, l'uomo commise il<br />

peccato originale, non perché le proibizioni di Dio fossero in confl<strong>it</strong>to<br />

con i desideri umani, ma perché l'uomo, per natura, era soggetto a<br />

cambiare, perciò capace di allontanarsi da questo vero bene. La radice<br />

del peccato fu l'orgoglio; l'uomo voleva essere norma a se stesso.<br />

Come risulta dal suo peccato, Adamo fu posto in uno stato di non<br />

posse non peccare. Il suo amore di Dio si cambiò in amore di sé; il suo<br />

intelletto fu invaso dall’'ignoranza e la sua volontà inclinata al male;<br />

egli perse la subordinazione delle sue potenze più basse alla ragione;<br />

fu condannato alla morte; la concupiscenza sensuale divenne la più<br />

forte inclinazione della sua carne. Poiché Adamo peccò come padre e<br />

capo di tutta l'uman<strong>it</strong>à, tutti gli uomini erano in Adamo quando egli<br />

peccò, e tutti gli uomini hanno ered<strong>it</strong>ato questo peccato e anche i suoi<br />

effetti.<br />

Dal peccato originale in poi, la razza umana è una massa di<br />

corruzione. L'uomo conserva ancora un inquieto desiderio di Dio e del<br />

bene, ma la sua libertà di fare il bene è perduta, perciò, senza l'aiuto<br />

di Dio, l'uomo può solo peccare. La giustificazione e la salvezza sono

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