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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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dalla pazienza. Per avere una coscienza retta e crescere in umiltà, il<br />

monaco dovrebbe inoltre essere fedele nel confessare le sue azioni e i<br />

suoi pensieri o all'abate o a un fratello spir<strong>it</strong>uale. La v<strong>it</strong>a del monaco<br />

dovrebbe essere divisa tra v<strong>it</strong>a attiva e v<strong>it</strong>a contemplativa, e per<br />

questo Ildemaro dice che il monaco si dovra applicare alla pratica<br />

della preghiera e del lavoro manuale.<br />

Il commentatore offre alcune regole specifiche sulla pratica della<br />

preghiera, che e l'attiv<strong>it</strong>à primaria del monaco benedettino. Poiché le<br />

preoccupazioni per le cose di questo mondo tendono a distruggere la<br />

semplic<strong>it</strong>à della personale unione con Dio, il monaco si dedicherà alla<br />

salmodia con grande attenzione e fervore. Cantando le parole della<br />

preghiera sugger<strong>it</strong>a da Dio stesso, il monaco e capace di gioire, in<br />

maniera speciale, della presenza di Dio.<br />

Parlando della preghiera privata mentale, Ildemaro afferma che<br />

dovrebbe essere breve, poiché presenta numerose difficoltà. Egli<br />

spiega la difficoltà della preghiera mentale prolungata con il fatto che<br />

la mente umana non può normalmente fissare la sua attenzione sulla<br />

preghiera silenziosa per un lungo periodo senza subire delle<br />

distrazioni. Quando questo accade dice Ildemaro, il monaco dovrebbe<br />

lasciare la preghiera silenziosa e occuparsi nella lettura, nella<br />

salmodia e nel lavoro manuale. Il monaco che continua la sua<br />

preghiera silenziosa mentre è tentato da cattivi pensieri, agisce contro<br />

la regola; allo stesso modo agisce colui che abbandona la preghiera<br />

silenziosa, per qualsiasi ragione, quando, invece, ha ricevuto la grazia<br />

di continuare le sue preghiere senza essere interrotto da distrazioni. E<br />

se, con la grazia di Dio, un monaco riceve la preghiera contemplativa,<br />

mentre e occupato nella lectio divina<br />

o nel lavoro manuale, egli deve lasciare la lettura o il lavoro e andare<br />

in oratorio. Questo accade raramente, dice Ildemaro, e c'e sempre il<br />

pericolo dell'illusione. La salmodia è la preghiera fondamentale per un<br />

monaco, essa dovrebbe essere segu<strong>it</strong>a da un breve periodo di<br />

preghiera silenziosa, ma alcuni - e sono sempre pochi di numero -<br />

possono praticare anche la preghiera mentale silenziosa per lunghi<br />

periodi `.<br />

<strong>LA</strong> RIFORMA CLUNIANCENSE<br />

Quando i monaci benedettini moderarono gradatamente le loro<br />

pratiche ascetiche e, nella v<strong>it</strong>a monastica, diedero meno importanza<br />

al lavoro manuale, si dedicarono sempre più alla l<strong>it</strong>urgia e alla lectio<br />

divina quale elemento essenziale della v<strong>it</strong>a monastica. Come risultato,<br />

l'influenza della spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à benedettina nella Chiesa, nel basso<br />

Medioevo, fu predominante nella Scr<strong>it</strong>tura e nella L<strong>it</strong>urgia. Fu in

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