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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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parola del Vangelo in povertà come religiosi » '. Il passo successivo<br />

fu quello di ottenere l'approvazione della Santa Sede e ciò era<br />

necessario in un'epoca in cui la predicazione era prerogativa dei<br />

vescovi. Domenico pertanto accompagnò il vescovo Folco a Roma<br />

per il Concilio Lateranense IV, convocato nel novembre 1215.<br />

Secondo Giordano di Sassonia, Domenico chiese la conferma<br />

pontificia su due punti: l'approvazione di un Ordine ded<strong>it</strong>o alla<br />

predicazione e il riconoscimento dei redd<strong>it</strong>i concessi alla comun<strong>it</strong>à<br />

di Tolosa '.<br />

Sebbene Papa 1nnocenzo III fosse personalmente favorevole alla<br />

richiesta, consigliò a Domenico di r<strong>it</strong>ornare a Tolosa e di<br />

consultarsi con i suoi compagni riguardo all'adozione di una<br />

regola '. Fu scelta la regola di S. Agostino. Hinnebusch scrive:<br />

« L'adozione fu dettata dallo specifico propos<strong>it</strong>o di S. Domenico di<br />

voler salvare le anime attraverso la predicazione, una funzione<br />

eminentemente clericale. La regola di S. Agostino meglio si<br />

adattava a questo propos<strong>it</strong>o. Durante i secoli precedenti era<br />

diventata par excellence la Regola dei canonici, dei religiosi<br />

clericali. Per l'accento posto sulla povertà personale e la car<strong>it</strong>à<br />

fraterna, per il riferimento alla v<strong>it</strong>a comune dei cristiani dell'età<br />

apostolica, per l'esempio del suo autore, essa era una regola<br />

apostolica. Le sue prescrizioni permettevano una grande<br />

flessibil<strong>it</strong>à. Pertanto era particolarmente adatta al nuovo Ordine »<br />

'<br />

56 Cf. M. H. <strong>LA</strong>URENT, Monumenta bistorica S. Dominicí, Paris 1933, vol. 15 p. 60; cf.<br />

anche G. BEDOUELLE, Domenico. La grazia della parola, Borla, úoma 1984.<br />

57 GIORDANO DI SASSONIA, Libellus de principiis ordinis praedicatorum,<br />

ed. H.C. SCHEEBEN, in Monumenta O.P. Historica, Roma 1935, pp. 1-88.<br />

58 Il Concilio Lateranense proibì la fondazione di nuovi Ist<strong>it</strong>uti religiosi a meno che non<br />

fossero legati a già esistenti Ist<strong>it</strong>uti o adottassero Regole già approvate.<br />

59 W. HINNEBUscH, The History ol Dominican Order, New York, NY, 1965, vol. 1, p. 44. La<br />

Regola di sant'Agostino fu adottata anche da numerosi altri Ist<strong>it</strong>uti religiosi fondati nel XII e<br />

XIII secolo.<br />

Oltre alla regola di S. Agostino, i primi Domenicani adottarono gli<br />

usi monastici dei Premonstratensi. Per questo motivo essi furono<br />

spesso chiamati canonici, oppure frati mendicanti. Le note<br />

peculiari dell'Ordine domenicano furono puntualizzate dal primo<br />

Cap<strong>it</strong>olo del 1216 e dal Cap<strong>it</strong>olo generale del 1220. Esse erano: la<br />

salvezza delle anime attraverso la predicazione; lo studio assiduo<br />

della ver<strong>it</strong>à sacra che sost<strong>it</strong>uiva la monastica lectio divina e il<br />

lavoro manuale; la grande insistenza sul silenzio come aiuto allo<br />

studio; la pronta e succinta rec<strong>it</strong>a dell'ufficio corale nel timore che<br />

ne scap<strong>it</strong>asse lo studio della ver<strong>it</strong>à sacra; l'uso delle dispense per

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