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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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allora l'uomo è condotto successivamente dal timore alla sapienza e<br />

l'anima è in grado di godere l'unione con Dio attraverso la<br />

contemplazione '.<br />

Dal pontificato di S. Gregorio fino alla metà dell'VIII secolo il<br />

cristianesimo provò la gioia di una grande espansione in tutta<br />

l'Europa. Come era da prevedere, quando venne in contatto con le<br />

differenti culture dei Sassoni, dei Franchi, dei Visigoti, dei Longobardi<br />

e di altri popoli, determinò un periodo di adattamenti e di confusione.<br />

Era evidente, però, anche una certa un<strong>it</strong>à di base, che permetteva alla<br />

varie razze di abbracciare l'unica fede cattolica nonostante le<br />

differenze accidentali.<br />

Leclercq ricorda alcuni dei fattori che, durante questo periodo,<br />

contribuirono all'un<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a cristiana '. Prima di tutto, la Chiesa<br />

romana e il monachesimo conservarono una unica ered<strong>it</strong>à cristiana<br />

da presentare ai popoli che non avevano una cultura tradizionale<br />

tanto forte che il Cristianesimo non potesse rigettare o sost<strong>it</strong>uire. In<br />

secondo luogo, le fonti letterarie che nutrirono questa vasta<br />

evangelizzazione furono meno abbondanti e meno varie che in altri<br />

periodi. Ci furono trattati di ordine pratico, con consigli<br />

sull'ascetismo, sulla pratica della preghiera, sulle virtù cristiane, ma<br />

la maggior parte di essi porta l'impronta dell'insegnamento di S.<br />

Gregorio Magno. 1 due maggiori autori del periodo - S. Isidoro di<br />

Síviglia e Beda il Venerabile - devono molto a S. Gregorío Magno.<br />

Contro l'ambigu<strong>it</strong>à delle parole che furono usate per designare le<br />

varie classi dei cristiani - preti, monaci, suore, laici - le distinzioni<br />

apportate da S. Gregorio Magno e da S. Isidoro di Siviglia sono<br />

r<strong>it</strong>enute ancora valide. Ogni stato di v<strong>it</strong>a conservava la ident<strong>it</strong>à<br />

propria e per ognuno c'era un<br />

55 Cf. Hom. in Ezech., 2,77; Moralia, 18,81.<br />

56 Cf. J. LECLERCQ et al., op. c<strong>it</strong>., cap. 3.<br />

graduale sviluppo della spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à. Così, c'erano due classi di laici: il<br />

fedele ordinario e il cristiano più fervente o devoto. La prima classe, la<br />

cui forma di v<strong>it</strong>a cristiana era denominata da Beda come v<strong>it</strong>a<br />

popularis riceveva una istruzione di base sui doveri dei cristiani prima<br />

del battesimo; riceveva ancora una preparazione al matrimonio in cui<br />

si poneva l'accento sulla indissolubil<strong>it</strong>à, sul fine del matrimonio e sul<br />

dovere della fedeltà; una ulteriore formazione religiosa era data<br />

attraverso la predicazione ordinaria del clero. Ma la conoscenza della<br />

fede era rudimentale anche per i migliori, e molti di loro erano<br />

vivamente attratti dal magico, dalla superstizione, dall'occulto o dal<br />

preternaturale.

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