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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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monastero a riformare gli altri. In questo modo formò una federazione<br />

di monasteri, della quale egli era « abate primate ». Compose anche<br />

due scr<strong>it</strong>ti nionastici: il Codex Regularum, una raccolta di regole latine<br />

già esistenti e il « Concordia Regularum » un commento alla regola di<br />

S. Benedetto con brani paralleli di altre regole monastiche '.<br />

Il Sínodo di Aix-la-Chapelle nell'816 e 817 promulgò una<br />

legislazione riguardante la v<strong>it</strong>a dei chierici (De inst<strong>it</strong>utione<br />

8 L. CILLERUELO, « L<strong>it</strong>eratura espir<strong>it</strong>ual de la edad media », in Historia de la Espir<strong>it</strong>ualidad, vol.<br />

1, P. 702.<br />

9 Cf. PL 103,701-1380.<br />

clericorum) e un cap<strong>it</strong>olario per la riforma della v<strong>it</strong>a monastica `.<br />

Purtroppo, le leggi furono ignorate per la maggior parte e, quando<br />

Benedetto di Aníane morì nell'821, l'Impero fu diviso sia a causa della<br />

discordia tra i figli di Luigi il Pio che dell'invasione dei Normanni e dei<br />

Saraceni. La riforma monastica fu così r<strong>it</strong>ardata, ma quando essa<br />

cominciò di nuovo a prendere corpo, fu collocata sui fondamenti posti<br />

da S. Benedetto di Aniane ".<br />

« Egli è una delle più importanti figure della storia benedettina; ciò<br />

che egli intuì, o quello che desiderò molto, divenne modello della v<strong>it</strong>a<br />

benedettina per quasi tutto il Medioevo... Questo non significa che un<br />

monastero benedettino secondo la concezione di Benedetto di Aniane<br />

fosse esattamente simile a quello di Montecassino del VI secolo.<br />

L'introduzione della regola di S. Benedetto non annullò le numerose<br />

tradizioni che si erano già diffuse in Gallia. I suoi monasteri, infatti,<br />

portavano l'impronta del vecchio monachesimo martiniano, della<br />

tradizione di Lerino, dei contributi celtici e anglosassoni e<br />

specialmente della s<strong>it</strong>uazione economica e sociale, notevolmente<br />

diversa da quella del periodo feudale.<br />

Una grande abbazia carolingia era un vasto edificio dove vivevano<br />

parecchie centinaia di monaci e numerosi giovani che frequentavano<br />

le scuole monastiche. Essa poteva sorgere accanto a una c<strong>it</strong>tà, la cui<br />

v<strong>it</strong>a era dominata dal monastero. L'abbazia era circondata da vasti<br />

appezzamenti di terra, coltivata dalla serv<strong>it</strong>ù, e aveva da soddisfare<br />

obblighi verso il suo signore feudale. La v<strong>it</strong>a dei monaci aveva un<br />

ampio r<strong>it</strong>uale: all'Opus Dei benedettino furono aggiunti molti salmi e<br />

preghiere complementari; chiese, altari e messe private si<br />

moltiplicarono; ogni giorno c'erano processioni per la venerazione di<br />

reliquie e altari... La v<strong>it</strong>a dei monaci, invero, era una continua ricerca<br />

di Dio attraverso la preghiera, l'ascetismo e il servizio l<strong>it</strong>urgico. Ma il<br />

monastero era concep<strong>it</strong>o come un organo dello stato cristiano; l'abate<br />

infatti divenne un importante funzionario pol<strong>it</strong>ico, l'abbazia una<br />

potente

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