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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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sufficientemente richieste. Prima di ogni altra cosa, l'individuo deve<br />

manifestare il pentimento per i peccati e ciò presuppone il<br />

riconoscimento della sua colpa davanti a Dio (Mt. 4,17; Me. 1,15; Le.<br />

3,3). Secondariamente, la liberazione dal peccato deve portare ad una<br />

rigenerazione, ad una nuova v<strong>it</strong>a in Dio attraverso Cristo e lo Spir<strong>it</strong>o<br />

Santo (Rom. 6,5). Ciò richiede, a sua volta, ancora due condizioni:<br />

l'accoglienza della Parola di Dio attraverso la fede, e il battesimo<br />

nell'acqua e nello Spir<strong>it</strong>o santo. « Ma siete stati lavati, siete stati<br />

santificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spir<strong>it</strong>o del nostro<br />

Dio! » (1 Cor. 6,11). Così, attraverso il pentimento, la fede e il<br />

battesimo si entra nel Regno di Dio e si ci sottomette alle norme di<br />

Dio.<br />

Ma l'entrata nel Regno non è una acquisizione statica, essa implica<br />

una v<strong>it</strong>a nuova come figli di Dio e questa v<strong>it</strong>a nuova comporta anche<br />

alcune esigenze per mezzo della morale cristiana. Il fatto che la v<strong>it</strong>a<br />

soprannaturale sia un dono di Dio non esenta l'individuo dal fare la<br />

sua parte per cooperare con la grazia. Così si esprime Grossouw a tale<br />

propos<strong>it</strong>o:<br />

« Gesù descrive così questa s<strong>it</strong>uazione del cristiano: il discepolo è<br />

figlio del Padre celeste, è membro del Regno di Dio, egli è in<br />

comunione con i fratelli e le sorelle, vive nel mondo delle cose e degli<br />

uomini che possono sbagliare nell'apprezzarlo e possono<br />

persegu<strong>it</strong>arlo. Inoltre, vi sono modi concreti, s<strong>it</strong>uazioni variabili,<br />

innumerevoli e imprevedibili, che il cristiano deve finalizzare alla loro<br />

fondamentale s<strong>it</strong>uazione, dando creativamente ad ogni s<strong>it</strong>uazione<br />

concreta un significato cristiano, rispondendo ad essa come figlio di<br />

Dio ed erede del Regno » '.<br />

30 W. K. GROSSOUW, Op. c<strong>it</strong>., p. 45.<br />

Come abbiamo già detto, Cristo non ha dato un codice di leggi<br />

morali dettagliato ai suoi seguaci, ma ha richiesto una totale<br />

obbedienza e la pratica della virtù. Il suo discorso della montagna<br />

contiene i principi fondamentali per uno stile di v<strong>it</strong>a cristiana; esso è<br />

in realtà « un progetto preliminare di s<strong>it</strong>uazione etica cristiana » `.<br />

Due caratteristiche in particolare rivelano che l'insegnamento<br />

morale di Cristo è un completamento ed un perfezionamento della<br />

legge mosaica del Vecchio Testamento. Soprattutto egli sottolineava<br />

molto più l'interiore che l'esteriore, come quando condannava le<br />

osservanze puramente esteriori e la pratica legalistica dei farisei (Mt.<br />

6,1-18) e raccomandava la mortificazione interiore (Mt. 6,16) e la<br />

pratica della preghiera privata (Mt. 6,5-7). Tuttavia ciò non significa<br />

scegliere l'interiore escludendo l'esteriore, perché Cristo insisteva

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