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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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GiOVANNI DI FÉCAMP<br />

Lo studio di Dom Wilmart ' ha fatto conoscere il nome e l'opera di<br />

Giovanni di Fécamp, sebbene Giovanni stesso, forse, avrebbe prefer<strong>it</strong>o<br />

essere dimenticato. Egli, si riferiva a se stesso sempre in termini<br />

dispregiativi, chiamandosi « povero Giovanni » (misellus johannes) e,<br />

per molti anni, i suoi scr<strong>it</strong>ti furono attribu<strong>it</strong>i erroneamente a grandi<br />

autori come S. Ambrogio, Cassiano, Alcuino, S. Anselmo e S. Bernardo.<br />

Per esempio, Giovanni di Fécamp fu l'autore della preghiera, Summe<br />

sacerdos, che, attribu<strong>it</strong>a a S. Ambrogio, figura nelle preghiere di<br />

preparazione alla Messa. Fino a quando non iniziò la vasta diffusione<br />

della Im<strong>it</strong>azione di Cristo, nel XV secolo, gli scr<strong>it</strong>ti devozionali di<br />

Giovanni di Fécamp furono quelli maggiormente diffusi nella<br />

cristian<strong>it</strong>à.<br />

Nato presso Ravenna, egli visse come erem<strong>it</strong>a finché non passò nel<br />

monastero di S. Benigno a Digione e di lì, nel 10 17, al monastero di<br />

Fécamp. Dopo aver a lungo viaggiato in Inghilterra e in Italia, morì nel<br />

1076.<br />

La spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à di Giovanni di Fécamp fu eminentemente<br />

cristocentrica ed egli amò intrattenersi su quegli aspetti della<br />

22 Cf. A. WILMART, « Auteurs spir<strong>it</strong>uels et textes dévots du moyen âge », in Maria, Paris 1952,<br />

vol. 2, p. 552; J. LECLERCQ - J. BONNES, Un ma<strong>it</strong>re de la vie spir<strong>it</strong>uelle au XIIe siècle, Jean de<br />

Fécamp, Paris 1946.<br />

v<strong>it</strong>a di Cristo che mostrano il suo amore per il genere umano. Nel suo<br />

vivo desiderio di godere le gioie dell'unione con Dio, egli si rese conto<br />

che non c'erano metodi che potessero procurare questa dolcezza.<br />

Tuttavia elaborò per le anime contemplative un metodo di lectio divina<br />

che avrebbe potuto disporle all'esperienza del divino.<br />

S<strong>it</strong>well sostiene, infatti, che gli scr<strong>it</strong>ti di Giovanni di Fécamp<br />

illustrano perfettamente il tipo di spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à che si sviluppò dalla<br />

lectio divina '. Wilmart lo elogia come l'autore spir<strong>it</strong>uale più<br />

significativo del Medioevo prima di S. Bernardo '. Le sue descrizioni<br />

della preghiera sono un perfezionamento e uno sviluppo della<br />

preghiera mentale, silenziosa, di cui Ildemaro riferì nel suo commento<br />

sulla regola di S. Benedetto. Dopo aver cantato l'Ufficio Divino o aver<br />

letto la parola di Dio nella Scr<strong>it</strong>tura, il monaco può essere mosso<br />

dall'ispirazione divina a godere la preghiera affettiva e silenziosa, che<br />

a volte potrà trasformarsi in una genuina contemplazione infusa.<br />

Giovanni descrive questo tipo di preghiera nella sua Confessio<br />

theologica:<br />

« Ci sono varie specie di contemplazione attraverso cui l'anima<br />

votata a te, o Cristo, trova la sua gioia, ma in nessuna di queste io

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