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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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insisteva perché tutti si sforzassero di vivere l'insegnamento<br />

evangelico nel modo più perfetto possibile. Egli non condannò il<br />

matrimonio e neppure lo esaltò. Come abbiamo affermato<br />

precedentemente, S. Basilio considerò la comun<strong>it</strong>à monastica come la<br />

migliore possibile im<strong>it</strong>azione della Chiesa prim<strong>it</strong>iva di Gerusalemme;<br />

ecco perché egli era così deciso nel promuovere la v<strong>it</strong>a monastica e<br />

considerava il monachesimo cenob<strong>it</strong>ico superiore alla v<strong>it</strong>a erem<strong>it</strong>ica.<br />

S. Gregorio Nazianzeno, amico intimo di S. Basilio, condusse una<br />

v<strong>it</strong>a di continua fluttuazione tra contemplazione e ministero<br />

sacerdotale. Monaco per qualche tempo, sarebbe rimasto tale se fosse<br />

stato capace di resistere alle insistenze dei fedeli che lo volevano<br />

prete. Più tardi, ordinato vescovo da Basilio, accettò l'amministrazione<br />

della Chiesa di Costantinopoli. Dopo due anni, durante i quali<br />

divenne un famoso oratore, rinunciò a Costantinopoli e r<strong>it</strong>ornò alla<br />

sua prim<strong>it</strong>iva diocesi di Nazianzo, ove rimase solo due anni. I cinque o<br />

sei anni precedenti alla sua morte, avvenuta nel 389 o 390, furono<br />

spesi nello studio, nella contemplazione e nelle pratiche monastiche.<br />

20 Cf. J. QUASTEN, op. c<strong>it</strong>., Vol. 2, pp. 221 ss.<br />

S. Gregorio Nazianzeno ci ha lasciato numerosi sermoni (PG vol. 35<br />

e 36), circa 400 poesie (PG vol. 37 e 38), le lettere (PG vol. 37), e<br />

un'autobiografia, Carmen de v<strong>it</strong>a sua. Gregorio si rivela, nelle sue<br />

opere, un eminente mistico e un contemplativo: egli credeva che la<br />

perfezione della v<strong>it</strong>a cristiana avesse nella contemplazione il suo<br />

culmine. Il fine della spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à cristiana è un'im<strong>it</strong>azione di Cristo<br />

quanto .1<br />

più perfetta possibile e per raggiungerla è necessario eliminare<br />

qualunque cosa possa ostacolare l'unione con Cristo. Per questo<br />

Gregorío dice:<br />

« Devo essere consumato con Cristo, devo risorgere con Cristo, con<br />

Lui ered<strong>it</strong>are i cieli, divenire figlio di Dio, diventare Dio... Questo è un<br />

grande mistero per noi, questo è ciò che il Dio incarnato è per noi...<br />

Egli è venuto per farci perfettamente uno in Cristo, nel Cristo che è<br />

venuto perfettamente in noi, per mettere dentro di noi tutto ciò che<br />

egli è. Non c'è più né uomo né donna, né barbaro né sc<strong>it</strong>a, né schiavo<br />

né uomo libero (Col. 3,11), caratteristico della carne; ora c'è solo<br />

l'immagine divina che portiamo dentro di noi, secondo ciò per cui<br />

siamo stati creati. t impresso in noi ciò che deve essere formato » 'l.<br />

« Allora noi saremo deiformi perché possederemo in noi stessi Dio<br />

nella sua pienezza, totalmente, e Dio solo. t questa la perfezione cui<br />

dobbiamo tendere » '.

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