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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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delle tre virtù fondamentali richieste ai monaci: obbedienza, pratica<br />

del silenzio e umiltà.<br />

« Il primo grado dell'umiltà è che il monaco abbia il timore di Dio<br />

sempre dinanzi agli occhi; si guardi di mai dimenticarlo... Il secondo<br />

grado dell'umiltà è che il monaco non ami la propria volontà né si<br />

compiaccia di soddisfare i suoi desideri... Il terzo grado dell'umiltà è<br />

che per amore di Dio il monaco si sottometta in tutta obbedienza al<br />

suo superiore... Il quarto grado dell'umiltà è che il monaco nella<br />

stessa obbedienza, in cose difficili e contrarie o ricevendo qualsiasi<br />

ingiuria, abbracci con animo quieto la pazienza e non si stanchi di<br />

sopportare né indietreggi... Il quinto grado dell'umiltà è che il monaco<br />

con umile confessione sveli al suo abate tutti i cattivi pensieri che gli<br />

vengono al cuore e le mancanze occulte commesse... Il sesto grado<br />

dell'umiltà è che il monaco sia contento di qualunque cosa, per spregevole<br />

o vile che sia, e in tutto ciò che gli viene comandato si giudichi<br />

un operaio cattivo e indegno... Il settimo grado dell'umiltà è che il<br />

monaco non si riconosca solo con la lingua inferiore e peggiore di<br />

tutti, ma lo creda con intima persuasione del cuore... L'ottavo grado<br />

dell'umiltà è che il monaco non faccia nulla che non sia conforme<br />

all'uso comune del monastero e all'esempio dei superiori e degli<br />

anziani... Il nono grado dell'umiltà è che il monaco vieti alla sua<br />

lingua di parlare e, ab<strong>it</strong>ualmente silenzioso, non parli finché non è<br />

interrogato... Il decimo grado dell'umiltà è che il monaco non sia facile<br />

e pronto al riso... L'undicesimo grado dell'umiltà è che, dovendo<br />

parlare, il monaco lo faccia dolcemente e senza riso, con umiltà e<br />

compostezza, con poche e ragionevoli parole, senza alzare la voce... Il<br />

dodicesimo grado dell'umiltà è che non solo abbia nel cuore ma con la<br />

sua stessa persona il monaco mostri sempre umiltà... » ".<br />

37 The Rule ol St. Benedict, ed. Fry, pp. 191-201.<br />

Nella seconda sezione della Regola la parte più lunga è dedicata alla<br />

preghiera l<strong>it</strong>urgica, cap<strong>it</strong>oli 8-20. In questa sezione il contributo<br />

originale di S. Benedetto alla v<strong>it</strong>a monastica è molto più evidente,<br />

specialmente circa le relazioni fraterne tra i monaci, il senso della<br />

comun<strong>it</strong>à, l'insistenza sulla prudenza come virtù necessaria per<br />

l'abate, la preoccupazione perché il monaco soddisfi i suoi doveri<br />

monastici per motivi spir<strong>it</strong>uali. Per realizzare ciò da contemplativo, il<br />

monaco deve dedicarsi a tre attiv<strong>it</strong>à quotidiane: preghiera l<strong>it</strong>urgica,<br />

lectio e qualche tipo di lavoro.<br />

Oltre al tradizionale ufficio notturno (dopo mezzanotte), i monaci si<br />

radunavano sette volte durante il giorno per la preghiera comune che<br />

consisteva nella rec<strong>it</strong>a dei salmi e nella lettura della Scr<strong>it</strong>tura. In più,

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