J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it
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enani è che essi spingono le loro opinioni all'estremo. Per<br />
Gersone, la teologia speculativa è il risultato delle potenze<br />
razionali, il cui oggetto è la ver<strong>it</strong>à; la teologia<br />
66 L'insegnamento di Pietro d'Ailly si trova nelle opere di Gersone: Opera Omnia, Antwerp<br />
1706, De falsis propbetis, vol. 1, pp. 499-603. Vedi anche E. VANSTEENBERGIIE, «Ailly<br />
(Pierre d')»), in Dictionnaire de Spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>é, vol. 1, col. 256-260, e in Dictionnaire de<br />
Théologie Catholique, vol. 1, col. 642-654. Gerson basò il suo insegnamento morale sul<br />
seguente principio: «Non Dio è che vuole certe azioni perché sono buone, ma esse sono<br />
buone perché egli le vuole; al contrario, certe azioni sono cattive perché egli le proibisce »<br />
(Opera omnia, vol. 3, p. 13).<br />
67 L'Opera omnia di Gersone fu pubblicata da E. Du PIN a Antwerp nel 1706; una nuova<br />
edizione cr<strong>it</strong>ica delle opere di Gersone fu programmata per l'iniziale pubblicazione nel 1946.<br />
Per ulteriori studi su Gersone cf. J. CONNOLLY, John Gerson, Relormer and Mystic, Louvain<br />
1928; M.J. PINET, La vie ardente de Gerson, Paris 1929; P. GLORIEUX, «La vie et les<br />
oeuvres de Jean Gerson », in Arcb. Hist. M.A., vol. 18, 1950, pp. 149-192.<br />
mistica è il frutto delle potenze affettive il cui oggetto è il bene; ma<br />
in entrambi i casi Dio può essere conosciuto fino a un certo grado<br />
in modo Pos<strong>it</strong>ivo, almeno come bontà e ver<strong>it</strong>à. Inoltre, Dio e i suoi<br />
attributi possono essere conosciuti sicuramente attraverso la fede<br />
nella divina rivelazione. Né l'oggetto della contemplazione è<br />
esclusivamente Dio in se stesso, perché talvolta: contemplativi<br />
devono med<strong>it</strong>are su Cristo, le virtù cristiane o il fine ultimo.<br />
%guardo alla v<strong>it</strong>a attiva e contemplativa, Gersone r<strong>it</strong>iene che non<br />
tutti i cristiani sono chiamati alla v<strong>it</strong>a contemplativa; perciò è un<br />
errore molto pericoloso tentare di condurre tutte le anime alla<br />
contemplazione. Molti cristiani, a causa del temperamento o dei<br />
doveri del loro stato di v<strong>it</strong>a, si adattano solamente alla v<strong>it</strong>a attiva.<br />
Invero, può essere peccato per quelli che si dedicano ai doveri<br />
della v<strong>it</strong>a attiva (ad es., pastori, prelati, gen<strong>it</strong>ori, ecc.) trascurare i<br />
loro doveri e ricercare la v<strong>it</strong>a contemplativa. Tali persone possono<br />
avere un tipo di attiv<strong>it</strong>à contemplativa nella loro v<strong>it</strong>a, ma essa<br />
normalmente consiste in periodi di raccoglimento. Coloro che<br />
sono chiamati alla v<strong>it</strong>a contemplativa non devono cercare di<br />
anticipare la contemplazione prima di esservi preparati;<br />
comunque essi devono occasionalmente impegnarsi in qualche<br />
forma di lavoro manuale o altra occupazione, perché nessuno può<br />
essere continuamente contemplativo in questa v<strong>it</strong>a.<br />
Poiché la via del contemplativo è particolarmente insidiata da<br />
pericoli, coloro che si sentono portati alla v<strong>it</strong>a contemplativa<br />
devono mettersi sotto la guida di un direttore spir<strong>it</strong>uale. Il<br />
direttore stesso deve essere una persona che non solo conosce,<br />
ma vive egli stesso la dottrina. Siccome i mistici sono<br />
ab<strong>it</strong>ualmente stimati, essi sono più inclini a cadere in dottrine<br />
assurde o erronee rispetto ai cristiani meno devoti. Alcuni, come i<br />
Begardi, tennero la posizione assurda di credere che coloro che